La Virtus Molfetta è salva, il Giovinazzo retrocesso

L'undici di Tricarico avanti 0-2, viene raggiunto 2-2. Ai tempi supplementari non succede nulla, biancoverdi in Seconda Categoria

lunedì 14 maggio 2018
A cura di Nicola Miccione
Virtus Molfetta salva, Giovinazzo retrocesso: è il responso della gara play-out di Prima Categoria che ha regalato emozioni senza sosta a tutti i tifosi che hanno assiepato il Petrone. Il 2-2, però, è un risultato che lascia rimpianti agli ospiti, in vantaggio 0-2.

Prima frazione di gioco con i ragazzi di Angelo Tricarico in grado di mostrare una netta superiorità sugli avversari. Dopo minuti di sterile predominio territoriale, il Giovinazzo trova il graffio vincente al 14' con la rasoiata su calcio di rigore di Campanale. La risposta dei padroni di casa è poco efficace, così Belsito raddoppia al 27', ma la Virtus Molfetta, prima di rientrare negli spogliatoi, dimezza il gap con De Gennaro al 44': 1-2 al riposo.

Ripresa capovolta: è la squadra di casa a dominare il gioco e a trovare al 17', ancora con De Gennaro, un 2-2 difficile solo da ipotizzare dopo i 45' iniziali, prima che lo stesso De Gennaro strozzi in gola la gioia della tripletta personale (e del gol del 3-2) quando tutto sembrava ormai fatto (palo pieno su calcio di punizione) e Demaj venga fermato in uscita da Lampedecchia. Al triplice fischio il punteggio è ancora sul 2-2, si va ai supplementari.

Nei due mini tempi, sale il forcing ospite, ma l'undici di casa trema una sola volta, quando l'estremo Caputi è costretto a volare per deviare un calcio di punizione di Campanale. Per il Giovinazzo invece la speranza dura poco, al 120' si arriva ancora sul punteggio di 2-2 e per la Virtus Molfetta comincia la festa. Per il club di Fiorello Folino Gallo, invece, è l'addio alla Prima Categoria, due anni dopo, ed una mesta retrocessione in Seconda Categoria.

«Le cose non sono andate come dovevano andare - le parole del presidente che, nonostante il declassamento, non ne fa un dramma -. La squadra, la più giovane del girone, ci ha creduto fino alla fine. Retrocediamo senza drammi né tragedie: c'è dispiacere, ma allo stesso tempo c'è la certezza di aver dato tutto».