Siringa usata e sangue nel parco giochi, scatta l'allarme in Villa

La scoperta di alcuni genitori: in corso le verifiche della Polizia Locale, ma bisogna trovare soluzioni concrete

lunedì 14 settembre 2020
A cura di Nicola Miccione
Prima una siringa usata, poi, alcuni giorni più tardi, anche una chiazza di sangue all'interno del parco giochi della Villa Comunale. Ed è proprio lì che lo spiacevole reperto è stato avvistato casualmente da alcuni genitori, abituati a portare i propri figli nel giardino pubblico, per farli giocare e divertire.

Siamo nel polmone verde più esteso di Giovinazzo, intitolato a Giuseppe Palombella, e riaperto al tramonto dello scorso anno al termine di un lavoro di restyling: i lavori, durati 9 mesi e costati circa 500.000 euro, hanno previsto la realizzazione di tre aree per i più piccoli. Il ritrovamento di una siringa usata e di una chiazza di sangue all'interno della "solita" casetta in legno (un episodio simile è avvenuto nel lontano 2015, nda), ha rinfocolato i timori dei genitori.

Intanto la segnalazione è stata fatta pervenire alla Polizia Locale arrivata in zona per un accurato sopralluogo: «Questi non sono solo nostri figli, ma anche vostri nipoti perché siete zii e nonni - sbotta una mamma su Facebook -. Ma non importa nulla a nessuno», continua la donna, pronta ad avviare «una petizione contro questo schifo e questo menefreghismo» perché «noi paghiamo tasse che dovrebbero includere anche la salvaguardia della Villa Comunale».

Palazzo di Città, attraverso l'Assessorato al Decoro Urbano, replica di avere prontamente «provveduto a ripulire il tutto e disinfettato l'area giochi», ma qualcuno, probabilmente di notte, ha approfittato di alcuni angoli oscuri dell'area verde per iniettarsi la dose, senza avere nemmeno l'accortezza di gettare l'ago nel cestino dei rifiuti: «I nostri sistema di deterrenza - proseguono - sono la pulizia e il presidio degli spazi, supportato dal nuovo sistema di videosorveglianza».

Un'altra mamma ribatte: «Abbiamo avvertito i nostri bambini di non raccogliere niente da terra. Certo, ci sono le telecamere, ma non è piacevole avere un giro del genere vicino ad una scuola, un peccato con la nuova Villa Comunale a disposizione». I nuovi occhi elettronici potrebbero aver immortalato dettagli rilevanti per l'identificazione dell'autore: «Chi ha abbandonato la siringa nella casetta - è ciò che ipotizzano a Palazzo di Città - l'ha fatto sicuramente di notte».

Le indagini sono dunque in corso. Tuttavia, nonostante l'area resti chiusa nelle ore notturne, non è impossibile entrare e fare quel che si vuole. Adesso, ne siamo sicuri, aumenteranno i controlli (è stata chiesta un'intensificazione ai Carabinieri, nda), ma questo non basterà affatto per debellare il fenomeno.