San Valentino da tutto esaurito a Giovinazzo, ma i ristoratori chiedono chiarezza

Tante le prenotazioni e la voglia di star fuori a pranzo. Però gli imprenditori del settore spingono per le riaperture serali

sabato 13 febbraio 2021
A cura di Gianluca Battista
Sono tanti i giovinazzesi e i non giovinazzesi che festeggeranno San Valentino in un ristorante cittadino.
Quasi tutte le attività sono sold out, con i tavoli prenotati da tempo da parte di chi auspicava un ritorno in zona gialla e questo aspetto non può che far piacere ai tanti imprenditori del settore che rendono unica l'atmosfera di questa giornata dedicata all'amore anche a Giovinazzo.
Non mancano però le rimostranze, verso il silenzio governativo dei mesi scorsi che sembra aver penalizzato la loro categoria più d'ogni altra, con casse integrazioni guadagni da pagare ai dipendenti incolpevoli e con un senso d'impotenza che li ha pervasi. I ristoratori giovinazzesi chiedono ristori fino alla primavera per quanto patito in autunno ed in inverno, ma non vogliono mancette. L'unico desiderio è quello di lavorare, di poter vivere del proprio lavoro, spesso del proprio ingegno applicato alla cucina, settore di grande importanza nell'economia legata all'agroalimentare ed all'accoglienza turistica in Italia. Ed attendono messaggi di ulteriore apertura da Roma e da Bari. Intanto offriranno una giornata speciale a molte coppie.

LE VOCI DI ALCUNI DI LORO

«Avremmo avuto il tutto esaurito se non stessimo ultimando alcuni piccoli lavori in sala - ci ha assicurato Francesco Vallarelli dell'Osteria Scvnazz, in via Fossato, legata a doppio filo con la tradizione marinara, che presto torneremo a trovare quale partner commerciale di Viva Network -. La gente ha voglia di uscire, di tornare a riprendere la vita normale e sono costretto a rispondere a diverse telefonate, a volte dirottando sui locali di altri colleghi alcuni clienti. È importante fare squadra - ha ammesso - in un momento storico davvero particolare e direi imprevedibile, perché oggi siamo gialli e domani potremmo diventare arancioni di nuovo. L'unica costante, mi pare di capire, è che siamo sempre noi della ristorazione i più penalizzati. Io utilizzo pescato del giorno e se dovessimo chiudere di nuovo, ancora una volta sarei costretto a buttare tutto. Non mi pare sia questa una strada giusta. Piuttosto - ha concluso -, vorremmo preparare (e noi lo stiamo già facendo da settimane) una primavera di ripartenza reale e di nuovo una grande estate come quella che dal nulla abbiamo messo in piedi nel 2020. La gente ci vuole aperti e noi siamo pronti a dar loro quello che vogliono: buona cucina, cibi di qualità e soprattutto momenti da ricordare».

Di speranza il messaggio dello chef Mimmo Bavaro e di sua moglie Angela Martorana, titolari dell'Hostaria San Domenico, situata nell'incantevole cornice di Vico Freddo, nel borgo antico: «Torniamo ad aprire al pubblico nel weekend dell'amore e speriamo che questo sia di buon auspicio - ci hanno confidato -. Noi siamo pronti ed abbiamo il tutto esaurito per domenica, ma sappiamo che questo sta accadendo un po' dappertutto. Dicono bene i colleghi: c'è voglia della gente di tornare a ritagliarsi spazi di spensieratezza e le nostre attività sono in fondo questo: angoli dove trovare buon cibo e momenti di relax. Speriamo non si chiuda di nuovo - è l'auspicio - ma ci siamo sempre rimboccati le maniche, facendo magari squadra con altri ristoratori e fornendo un servizio di asporto di alto livello. Anche se ovviamente non basta e vorremmo stare aperti anche a cena». E quando abbiamo chiesto loro come coccoleranno gli innamorati che entreranno nel loro ristorante non hanno avuto dubbi su un piatto: «Proporremo come sempre tradizione e qualità, annaffiata da ottimi vini. Se dovessi indicare un piatto - ci ha detto la brava e bella Angela - direi che il raviolo aperto con ricotta di pecora melanzana e pomodoro in salsa bianca e timo potrebbe essere una carta vincente».

Sulla stessa lunghezza d'onda Giancarlo Arcieri, titolare del Ristorante Toruccio Terrazza Adriatica al principiare del Lungomare Esercito Italiano, erede di una dinastia di ristoratori che ora si è fatto strada da solo, proponendo cucina di alta qualità: «Certamente domenica lavoreremo e tanto, anche perché i nostri ristoranti sono luoghi sicuri, dove le distanze sono rispettate e le norme igienico-sanitarie sono un bagaglio che ci portiamo dietro da tempo. Non violiamo alcuna legge e sarebbe importante potessimo essere aperti a cena, cuore del nostro business. Sembra si vada verso questo e noi non possiamo che esserne contenti». E quando gli si prospetta la possibilità di altri stop forzati se gli italiani e i pugliesi non faranno "i bravi", lui è schietto: «I nostri governanti hanno creduto che l'asporto fosse la panacea per i nostri mali, ma si trattava di un palliativo. È andato molto bene nel primo periodo pandemico, in cui la gente ci ha davvero sostenuto. Ma da questo autunno le cose sono cambiate. E dunque io credo di parlare a nome di una consistente fetta di colleghi, noi abbiamo sì bisogno di ristori (abbiamo anticipato mesi di cassa integrazione ai nostri dipendenti e stiamo raschiando il fondo del barile), ma abbiamo bisogno soprattutto di lavorare. E lavorare per noi significa in particolar modo stare aperti la sera. Vedete, dobbiamo anche sfatare il mito del "ristoratore evasore", perché così non è: abbiamo prodotti, quasi tutti noi, ampiamente tracciati con tanto di bolla. Non c'è possibilità alcuna di sfuggire al fisco. Smettiamola perciò di inventare cose e ricordiamoci che il settore terziario è fondamentale per l'economia del nostro Paese. In Italia - ha sottolineato con forza - ci sono più ristoranti stellati che in tutto il resto del mondo ed abbiamo una grande cultura culinaria. Chi crede che questo sia irrilevante per la nostra economia, non ha compreso nulla. Siamo invece un settore strategico, connesso al turismo». Infine l'invito ai governanti e poi alla clientela: «Ai primi dico che vogliamo solo lavorare e vivere di un lavoro nobilissimo, che però ha bisogno di proporsi anche e soprattutto a cena. Ai clienti, agli amici che ci stanno chiamando da diversi centri, dico solo venite a godervi un pranzo domenicale in totale sicurezza. Noi siamo pronti a coccolarvi come sempre».
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