PTA, nuova stoccata di Bavaro a Sollecito

Prosegue a distanza il confronto tra il segretario regionale di Sinistra Italiana e l'Assessore comunale al ramo

sabato 1 dicembre 2018 9.47
Presidi Territoriali di Assistenza. È su questo tema che si sta giocando la partita a distanza tra Nico Bavaro, segretario regionale di Sinistra Italiana, e Michele Sollecito, Assessore alla Sanità del Comune di Giovinazzo. Il primo aveva sostenuto giorni addietro che la nostra cittadina avrebbe perso una occasione per riconvertire il poliambulatorio di via Papa Giovanni XXIII facendone un PTA. Replica di Sollecito che invece sosteneva a sua volta che Giovinazzo non ne avesse affatto diritto, non avendo mai avuto un ospedale suo, così come prevede la normativa per entrare nella lista delle città beneficiarie. Da qui la controreplica di Bavaro che vi proponiamo integralmente.

L'Assessore Sollecito sbaglia, purtroppo.
Sono obbligato a replicare all'assessore Sollecito, in merito alla vicenda dei Presidi Territoriali di Assistenza, solo per ristabilire la verità dei fatti.

Non è vero, come dice l'assessore, che solo degli ex ospedali possono essere riconvertiti in Preisidi Territoriali di Assistenza, per cui Giovinazzo non ne avrebbe diritto.

E' una lettura sbagliata e frettolosa.

La delibera regionale del 12 giugno scorso in cui si parla di PTA, dice che c'è la possibilità di individuare altri Presidi territoriali di assistenza "sulla base delle evidenze epidemiologiche e del fabbisogno sanitario del territorio di riferimento adeguatamente giustificato dai proponenti, nonché dell'assetto dei servizi sanitari del territorio di riferimento in esito ai processi di riorganizzazione".

Il virgolettato è proprio della delibera regionale e vuol dire una cosa semplice: se ci sono dei territori con particolari necessità dal punto di vista del fabbisogno sanitario e che hanno difficoltà specifiche come effetto dei processi riorganizzativi, possono avanzare richieste specifiche.

Può essere che l'assessore Sollecito ritenga che le cose vadano bene così a Giovinazzo, dal punto di vista dei servizi sanitari (chiediamo ai giovinazzesi?), ma faccio sommessamente notare (come già fatto nel Consiglio comunale del 7 agosto) che con un ospedale che chiuderà come Molfetta e che si occupava di molti servizi territoriali per i giovinazzesi, con l'ospedale del San Paolo che viene progressivamente ridimensionato e con una serie di servizi territoriali che vengono spostati, Giovinazzo avrebbe il sacrosanto diritto di chiedere per i suoi cittadini un Presidio territoriale degno di tale nome, almeno per garantire la presa in carico dei pazienti cronici.

Forse l'assessore non sa a cosa sono costretti i nostri concittadini dializzati o diabetici, tanto per intenderci.

Su tutto il resto degli attacchi dell'assessore non rispondo nemmeno, perché non ho intenzione di partecipare a questo clima di rissa perenne, considerando anche la serietà del tema.

Avevo provato, con molta tranquillità, ad offrire un suggerimento all'amministrazione, nell'interesse della città, per fare una battaglia comune di tutta la politica giovinazzese, esattamente come avevo scritto.

La risposta è una porta chiusa e una polemica.

Dico solo all'assessore che la porta non la chiude a me, ma a quei giovinazzesi (soprattutto i più anziani) che ogni giorno sono costretti a muoversi per ogni minima cosa e che gravano sulle famiglie. Peccato.