Poesia dialettale e scuola: così la Touring Juvenatium avvicina le generazioni

Riproposto il concorso di poesie in vernacolo. Partito anche un progetto con gli istituti giovinazzesi

sabato 14 ottobre 2017 9.45
A cura di Gianluca Battista
"La Touring Juvenatium è sempre in movimento". Con questo slogan, che poi tanto slogan non è, il presidente Vito Fumai ha, dall'inizio del suo mandato, esortato i volontari dell'associazione culturale di Corso Amedeo a compiere uno sforzo per far sentire la propria presenza ed incidere sul territorio.

Così l'associazione, in collaborazione con l'Assessorato alla Cultura, guidato da Daniela Sala, e con la Fondazione Famiglia Piscitelli D'Agostino ha organizzato e bandito la quarta edizione del Concorso di Poesia Dialettale (in foto la premiazione dello scorso anno). Il tema prescelto per quest'anno tocca le corde più profonde del sentire giovinazzese ed è "La fèste de la Madònne de Chersegnèn (a Scevenàzze)".

Coloro i quali volessero iscriversi lo potranno fare fino al 7 novembre prossimo presso la sede di Corso Amedeo d'Aosta n.2. La premiazioni delle liriche avverrà il 13 dicembre con una cerimonia, mentre le valutazioni verranno fatte da un'apposita giuria.

L'attività della Touring non si ferma tuttavia qui, a testimonianza che essa non è solo Gamberemo. È infatti partito un progetto con i due Istituti Comprensivi di Giovinazzo e con l'Assessorato alla Pubblica Istruzione guidato da Michele Sollecito. Le classi quinte parteciperanno a "Il nonno racconta", un modo per ricucire la memoria con le vecchie tradizioni, costruendo un ponte ideale tra passato e nuove generazioni.

Durante l'anno scolastico in corso, i bimbi di quinta della scuola primaria presenteranno elaborati sul tema "Le scjùche de 'na volte", che intendono riportare a galla i passatempi preferiti di quelli che un tempo erano ragazzini e che oggi hanno i capelli bianchi.

Gli elaborati, realizzati con l'accompagnamento di didascalie in dialetto, saranno consegnati a scuola entro il 30 marzo 2018 e poi vi sarà una giuria ad esaminarli ed a premiare i più belli in una grande festa che si terrà a maggio, quasi a conclusione dell'anno scolastico.

«Questo è il nostro modo per tenere in vita i ricordi - ha detto Vito Fumai - e per riscoprire lo stretto legame tra il nostro essere attuale e le passate tradizioni. Nell'epoca in cui i ragazzini (per colpa nostra) non comunicano quasi più, se non attraverso la tecnologia - ha continuato il presidente della Touring Juvenatium -, questo progetto intende ricucire la memoria e costruire ponti tra passato e presente.

E d'altronde - ha sottolineato - le due nostre iniziative non sono affatto distinte, poiché col concorso di poesie in vernacolo intendiamo far rivivere una lingua a tutti gli effetti che, come sottolineato anche da accademici ed intellettuali, fa parte delle nostre radici. Quelle radici che non vogliamo vadano perse e che vogliamo avvertano come proprie anche i più giovani».