PD e Comitato attaccano, ma Depalma non ci sta

Oggetto della contesa sono le dimissioni della Segretaria Generale

sabato 14 maggio 2016 04.30
A cura di Gianluca Battista
Si fa largo la polemica sulle dimissioni della Segretaria Generale comunale e non mancano i botta e risposta a distanza tra le opposizioni ed il primo cittadino.

I primi a farsi sentire, dopo che il Sindaco, Tommaso Depalma, aveva confermato, rispondendo agli interrogativi dell'Osservatorio per la Legalità ed il Bene Comune, cause di «incompatibilità» tra lui e la dott.ssa Doriana De Angelis, erano stati quelli del Partito Democratico.

Dalla Segreteria guidata da Michele Delle Fontane avevano puntato dritto il dito contro questa decisione, frutto, a loro dire, di un clima pesante a Palazzo di Città. Secondo il PD, infatti, dopo le dimissioni della prima Segretaria Generale, dott.ssa Teresa De Leo, «Ne è conseguito un lungo elenco di dimissioni, rimozioni, spostamenti che danno la misura di come il Sindaco, il Presidente del Consiglio, gli Assessori e i Consiglieri di maggioranza con i loro comportamenti [...] abbiano ridotto la macchina comunale a una giostra impazzita e costretta a lavorare in condizioni estreme».

Questo è solo un estratto di un lungo e duro post presente sulla pagina Facebook dei Democratici giovinazzesi, che potrete visionare. Il PD ricorda anche che «Si va dalle dimissioni del Segretario Generale Vito Palmieri a quelle di tre Assessori all'Urbanistica, fino a quelle di Sannicandro», tuttavia ancora presente a Palazzo di Città come Consigliere personale di Depalma. Segue quindi un lungo elenco di situazioni elencate dalla Segreteria di Piazza Vittorio Emanuele II, che poi pone un dato importante sul tavolo della discussione: «Noi riteniamo - si legge nel post divenuto una nota - che il personale comunale, per definizione a servizio della comunità, abbia diritto al rispetto che si deve alle persone e ai lavoratori e che la violenza e il condizionamento psicologico siano strumenti che non possono appartenere a un'Amministrazione democratica».

Sulla stessa lunghezza d'onda anche il Comitato per la Salute pubblica, coordinato da Luigi Beltempo e Santo Restivo. In particolare, nel cuore di una loro nota (anch'essa rintracciabile su Facebook), si punta sulla differenziazione dei ruoli: «La legge - incalzano - detta la netta distinzione dei ruoli: agli eletti la direzione politica, a funzionari e dipendenti le funzioni di direzione e gestione amministrativa. La definizione degli sforzi, ordinari o eccezionali, e comunque non eccedenti i limiti di legge, non può che essere il risultato della sinergia di tutti. Laddove fosse fissata o propagandata solo dal vertice - commentano duri - sarebbe destinata a fallire perché priva di braccia e gambe».

Poi anche loro richiamano quanto scritto dal Sindaco sul più importante social network, quando Depalma aveva parlato di incompatibilità perché non ci si può fermare «all'ordinario». Ebbene, il Comitato scrive: «Ma poi dov'è tutto questo sforzo straordinario? Finora si è visto il contrario. Siamo sotto l'ordinario. Di fatto la macchina comunale - evidenziano - ha finora prodotto solo quanto era già stato programmato e finanziato dalla precedente Amministrazione. Di nuovo si è visto ben poco e soprattutto di molto discutibile (basti pensare alla ciclabile che ha messo in discussione un'arteria fondamentale di collegamento quale la vecchia SS.16). In luogo della sbandierata trasparenza - è il commento - impera il silenzio, fanno fede le mancate risposte alle tante emergenze che sommergono il paese (dalla discarica a via Marina, all'urbanistica, al Piano Coste abbandonato, alle nomine discutibili di amici e parenti)».

Sulla vicenda abbiamo voluto fare maggiore chiarezza ed abbiamo sentito proprio il Sindaco, Tommaso Depalma, che ci ha telefonicamente detto parecchie cose, ma si è soffermato su un punto che vi riportiamo: «Non vorrei tornare più sulla questione - ci ha sottolineato in maniera ferma - poiché il tutto attiene ai rapporti tra persone, come accade in qualsiasi altro Ente in Italia, nazionale o locale. Tuttavia - ha poi precisato - continuo ad essere fermo su un aspetto: questa Amministrazione ha voluto tracciare, dal suo insediamento, una riga netta tra il passato ed il presente. È per noi fondamentale che la gente capisca che la macchina amministrativa debba procedere spedita. Quanto invece alla vicenda in discussione - ha chiosato -, resto basito davanti a tante polemiche. Negli Enti pubblici, se vi è conflitto di vedute tra dipendenti ed amministratori e non vi sono margini di intesa, si decide di separarsi. È successo anche durante altre legislature. Non comprendo pertanto questo clamore intorno ad una situazione che, piuttosto frequente anche in altri comuni, non può inficiare il nostro lavoro per il bene della cittadinanza ed afferisce, mi ripeto, alla sfera dei rapporti interpersonali tra le persone coinvolte».