La due giorni dedicata alla sagra del Panino della Nonna
Oltre 10.000 le persone giunte ieri da tutta la Puglia. Venduti complessivamente 15.000 panini
giovedì 10 agosto 2017
18.55
Il panino alla "pesticchje" lo trovate solo alla sagra del Panino della Nonna, una tipicità del posto, una vera e propria festa che anche quest'anno ha attirato le attenzioni di giovinazzesi e turisti per due intensissime serate a base di prodotti tipici locali.
Ma poi c'erano anche le pagnotte "pemedorre sott'ogl", "pemedorre e tonn", "alejsce e pemedorre", "scarciof sott'ogl", "malangen sott'ogl", "recòtte ascequand", "mortadell e prevelaun", "frettète", "ambascieune", senza dimenticare quello farcito con la "parmeggen", sempre il più gettonato. È bastato girare fra i 14 stand, oltre l'angolo dedicato ai panini senza glutine grazie alla collaborazione con l'Associazione Italiana Celiaci, per trovare ogni bontà.
Occhio alla dieta, se ci avete provato con i "filoni n' picc d tutt": 240 quelli venduti nella due giorni culinaria. I Nipoti della Nonna, l'associazione di Tommaso Caccavo che da 21 anni cura l'evento, ce l'hanno messa tutta. 160 volontari, un mini esercito, che ha tagliato e farcito i panini. 15.000 quelli venduti in 48 ore: soli 6.000 martedì, addirittura 9.000 mercoledì.
Ed anche quest'anno, uno degli eventi clou dell'estate giovinazzese ha richiamato, solo nella serata di ieri, oltre 10.000 curiosi giunti da tutta la Puglia e da fuori regione, senza dimenticare l'intento della manifestazione, ovvero la valorizzazione di quella cultura e tradizione gastronomica "di una volta" che piano piano sta scomparendo dalle nostre tavole.
«Siamo soddisfatti - ha affermato Gianfranco Stufano, numero due dell'associazione giovinazzese - per i numerosi attestati di stima ricevuti per la bontà dei panini e per il seguitissimo concerto-spettacolo dei Cugini di Campagna». La sagra, comunque, permette agli organizzatori di portare avanti due aspetti molto importanti: «Quello benefico, perché l'intero incasso sarà devoluto in beneficenza, e quello ambientale», ha spiegato Stufano.
I volontari della EcoFesta Puglia si sono attivati subito dopo la conclusione della sagra per ripulire l'area mercatale. «Già dal 2014 - ha terminato - abbiamo deciso di rendere la manifestazione ecosostenibile allestendo delle isole ecologiche che ci hanno permesso di avere delle alte percentuali di differenziata».
Ma poi c'erano anche le pagnotte "pemedorre sott'ogl", "pemedorre e tonn", "alejsce e pemedorre", "scarciof sott'ogl", "malangen sott'ogl", "recòtte ascequand", "mortadell e prevelaun", "frettète", "ambascieune", senza dimenticare quello farcito con la "parmeggen", sempre il più gettonato. È bastato girare fra i 14 stand, oltre l'angolo dedicato ai panini senza glutine grazie alla collaborazione con l'Associazione Italiana Celiaci, per trovare ogni bontà.
Occhio alla dieta, se ci avete provato con i "filoni n' picc d tutt": 240 quelli venduti nella due giorni culinaria. I Nipoti della Nonna, l'associazione di Tommaso Caccavo che da 21 anni cura l'evento, ce l'hanno messa tutta. 160 volontari, un mini esercito, che ha tagliato e farcito i panini. 15.000 quelli venduti in 48 ore: soli 6.000 martedì, addirittura 9.000 mercoledì.
Ed anche quest'anno, uno degli eventi clou dell'estate giovinazzese ha richiamato, solo nella serata di ieri, oltre 10.000 curiosi giunti da tutta la Puglia e da fuori regione, senza dimenticare l'intento della manifestazione, ovvero la valorizzazione di quella cultura e tradizione gastronomica "di una volta" che piano piano sta scomparendo dalle nostre tavole.
«Siamo soddisfatti - ha affermato Gianfranco Stufano, numero due dell'associazione giovinazzese - per i numerosi attestati di stima ricevuti per la bontà dei panini e per il seguitissimo concerto-spettacolo dei Cugini di Campagna». La sagra, comunque, permette agli organizzatori di portare avanti due aspetti molto importanti: «Quello benefico, perché l'intero incasso sarà devoluto in beneficenza, e quello ambientale», ha spiegato Stufano.
I volontari della EcoFesta Puglia si sono attivati subito dopo la conclusione della sagra per ripulire l'area mercatale. «Già dal 2014 - ha terminato - abbiamo deciso di rendere la manifestazione ecosostenibile allestendo delle isole ecologiche che ci hanno permesso di avere delle alte percentuali di differenziata».