L'ARAC punzecchia l'Amministrazione comunale su TOSAP e TARI

Un nuovo comunicato del direttivo sottolinea l'inerzia di Palazzo di Città sul tema

sabato 8 agosto 2020 15.15
Riceviamo e pubblichiamo un comunicato stampa dell'ARAC Giovinazzo, l'associazione che mette insieme ristoratori, albergatori e commercianti di Giovinazzo.

Nella precedente nota stampa, il direttivo, ormai orfano del presidente dimissionario Luca Barbone, aveva incalzato l'Amministrazione comunale affinché vi fossero agevolazioni sul pagamento della prima tranche della TARI, l'imposta sui rifiuti. Un provvedimento già preso in altre realtà italiane, che tuttavia non sarebbe ancora arrivato a Giovinazzo. Di seguito, dunque, la seconda nota sul tema.


«Sono passate due settimane dal precedente comunicato, durante le quali il silenzio dell'Amministrazione ci è sembrato davvero surreale, addirittura più della scelta del nostro presidente dimissionario di dissociarsi dal contenuto del comunicato stesso. Dissociarsi poi da cosa? Da una legittima richiesta degli associati, garbata, senza alcuna polemica, ma semplicemente legata a fatti incontrovertibili ed espressa a tutela di una categoria rappresentata fino a qualche ora prima? È davvero sconcertante assistere a simili atteggiamenti in una situazione drammatica come questa. Dobbiamo pensare all'incapacità di prendere una posizione ben definita, anche se contraria al nulla espresso finora dall'Amministrazione comunale al riguardo oppure, forse, alla volontà dello stesso presidente dimissionario di intraprendere altre strade per le quali la sinergia con l'amministrazione risulta determinante? Vedremo.

L'Amministrazione, dunque. Risposte zero.
Tutela della categoria, assente.
Prospettive concrete di sviluppo, meteore.

Si era chiesta una sospensiva per tutto il 2020 della TOSAP. Eppure basta guardare i titoli dei giornali, non leggerli. Sole 24Ore di mercoledì 5 agosto (pagina 2): TOSAP e COSAP sospese per il 2020. Che ci vuole a prendere un po' di coraggio e adeguarsi a quelli che certamente saranno gli orientamenti nazionali e che alcune intere regioni hanno già deliberato da tempo?

Capitolo TARI: l'emissione delle cartelle avvenuta con criterio univoco per le abitazioni e le attività commerciali sembra davvero uno sberleffo alla criticità del momento che le attività stanno vivendo. Le attività commerciali, nella stragrande maggioranza, sono state chiuse per diversi mesi per imposizione delle autorità preposte a tutela della pubblica salute. Non hanno prodotto rifiuti di alcun genere: cosa dovrebbero pagare? Servono proprio quei soldi per far quadrare il bilancio? Non ci sono altre uscite che, in momenti di così grave emergenza, si possono azzerare? Si è fatto un ragionamento, a tutela della cosa pubblica amministrata, in ordine alla legittimità di tale richiesta? Dalle prime analisi, svolte in ambito associativo con l'ausilio di avvocati amministrativisti, sembrerebbe di no. Davvero si vogliono trascinare i commercianti in un contenzioso di questa natura il cui esito potrebbe aggravare ulteriormente la finanza locale? O il contenzioso rappresenta per questa amministrazione un fiore all'occhiello di cui farsi vanto?

E poi: che senso ha la scadenza del 31.7.2020 se non si conosce quale sarà l'ammontare complessivo della tassa da pagare? Si salti la prima rata, si stabilisca con delibera di Consiglio comunale l'azzeramento della TARI per marzo, aprile e maggio e della TOSAP per tutto il 2020, e si emettano cartelle con dilazioni più sostenibili. Si chiede la luna? Non ci sembra.
Stiamo solo cercando di contenere i danni di un anno disastroso, che, purtroppo, non è ancora finito. Speriamo che questa volta l'Amministrazione riesca a trovare il tempo da dedicare a questo tema, che è fondamentale per i commercianti ed i ristoratori. Speriamo anche che trovi il tempo da dedicare ad una discussione serena sull'argomento anche con coloro che, come lo scrivente direttivo, non è abituato ai "signorsì". Solo la sintesi di idee diverse crea condizioni migliori, per tutti».

IL DIRETTIVO ARAC