Il 9 agosto lo show di Diego Sanchez che omaggia Massimo Ranieri

Sarà il concerto d'apertura della sedicesima edizione di Festival in...Porto. Noi lo abbiamo intervistato

giovedì 25 luglio 2019
A cura di Gianluca Battista
Continua il racconto del "dietro le quinte" di Festival in...Porto, la rassegna dedicata ai tributi ai grandi cantanti della scena internazionale, organizzato dagli Amici della Musica e che andrà in scena dal 9 all'11 agosto prossimi in piazza Vittorio Emanuele II, a Giovinazzo.
Il concerto d'apertura è affidato alla voce ed alla presenza scenica del napoletano Diego Sanchez, che omaggerà un grandissimo della musica e dello spettocolo italiano, quel Massimo Ranieri che sarà ospite della Festa Maggiore a Terlizzi il prossimo 6 agosto.
Noi abbiamo sentito Diego Sanchez e quella che vi proponiamo è la nostra chiacchierata schietta.


Diego, intanto come circuito media-partner della manifestazione, le diamo il benvenuto e le portiamo i saluti degli organizzatori e della gente di Giovinazzo.
Grazie a voi e speriamo davvero arrivi presto il 9 agosto.

Partiamo dal principio: perché ha scelto Massimo Ranieri?
Beh, intanto bisogna dire che probabilmente è stato lui a scegliere me. Mi spiego... Nasco come cantante di pianobar e la somiglianza nella voce mi è sempre stata riconosciuta dal mio pubblico, anche se io non mi sono mai sforzato in tal senso. Poi nel 2001 la svolta. Decisi di fare un provino per uno spettacolo con lui e dopo aver finito la mia esibizione, dal fondo della sala sento una voce che mi dice: «Uagliò, tu tien 'a voce assai simile alla mia. E nun va bbene». Quello fu il primo incontro ed io non seppi se prenderla bene o male. Sta di fatto che ho studiato molto, sono diplomato all'Accademia del Musical e mi alleno sia vocalmente che fisicamente praticamente sempre. Circa 10 anni fa incontrai nuovamente Ranieri e da lì è nato tutto, con lui che mi ha sostanzialmente dato l'ufficialità come suo tributo.

Per incarnare Massimo Ranieri ci vuole tanta preparazione fisica anche. Giusto?
Sì certamente ed è per questo, come ho già accennato, che anche durante le mie tourneé continuo ad allenarmi con costanza.

Il vostro quindi è un tributo?
Non mi piace come definizione. Io sono io e penso che il mio, il nostro, sia più un omaggio ad un uomo e ad un artista inimitabile.

Cosa deve aspettarsi il pubblico di Giovinazzo che sta già rispondendo "presente" alla chiamata degli Amici della Musica?
Beh, intanto va ringraziata l'organizzazione che ci ha voluto in Puglia e speriamo di non deludere nessuno. Sappiamo che sarete in tanti e questo ci fa piacere. Il pubblico di Giovinazzo si deve aspettare ciò che stiamo facendo vedere in tourneé da alcuni mesi. Sarà un omaggio, appunto, non una imitazione, tratta dallo spettacolo "Canto perché non so nuotare", con alcune novità al femminile che vi mostreremo senza svelarvi particolari.

La canzone a cui è più affezionato?
Mi lega a Massimo senza dubbio "Ti penso", ma credo che il brano che più incarni la sua verve artistica, che lo rappresenti, è senza dubbio "Rose rosse". Ma ne accorgo durante i concerti: appena la eseguiamo, c'è il boato e la cantano tutte le generazioni presenti.

Massaggio al pubblico di Giovinazzo per chiudere la nostra chiacchierata?
Siamo felicissimi di venire da voi. Gli Amici della Musica ci hanno contattato attraverso internet e ci siamo trovati subito in sintonia. Anche noi abbiamo visto qualcosa sul web e credo si tratti di una rassegna in forte crescita. Pertanto non vediamo l'ora, come detto, di essere lì da voi.