Ieri sera l'attesa processione del Beato Nicola Paglia

Prima il pontificale del Vescovo. Poi la statua in giro per il borgo antico con rientro a San Domenico

domenica 17 febbraio 2019 2.34
A cura di Giuseppe Dalbis
Prima il Solenne Pontificale officiato da Mons. Domenico Cornacchia, Vescovo della Diocesi di Molfetta, Ruvo, Giovinazzo e Terlizzi, alla presenza delle istituzioni civili (presenti il Presidente ed il Vicepresidente del Consiglio comunale, Alfonso Arbore e Pietro Sifo) e militari, di tutto il clero cittadino e dalle rappresentanze delle confraternite cittadine.

Poi, a seguire, poco dopo le 19.30, la processione attesissima in città per colui la cui venerazione è seconda solo a quella per Maria di Corsignano.

Ieri sera Giovinazzo ha festeggiato il Beato Nicola Paglia, in una parrocchia di San Domenico gremita e per le vie cittadine. La statua è stata portata a spalla dalle confraternite, i cui membri si sono alternati nel percorso, mentre a don Andrea Azzollini e don Pietro Rubini il compito di portare le reliquie.

Un percorso partito proprio da San Domenico e che poi ha attraversato le strade del borgo antico, con il passaggio certamente più suggestivo in via Gelso (in foto) davanti alla casa dove nel 1197 nacque il Beato.
Don Pietro Rubini, parroco della centralissima chiesa di piazza Vittorio Emanuele II, davanti a quella che fu casa di Nicola Paglia ha letto la preghiera a lui dedicata, ricordando ai fedeli presenti che lui «è uno di famiglia», tanto è l'amore e quasi la confidenza che la gente di Giovinazzo ha da generazioni con il suo culto.

Il rientro a San Domenico tra preghiera e canti è stato il culmine di un rito molto sentito.

Il Beato, nato a Giovinazzo, già nel 1230, poco più che trentenne, ricevette l'incarico di terzo Provinciale per quella che veniva definita la Provincia domenicana Romana e che comprendeva un vastissimo territorio, dalla Toscana alla Sicilia. Nella sua vita si distinse in tutto ed è accreditato nel mondo domenicano come una figura carismatica, vicina allo stesso San Domenico di Guzman.

Dal 2015, per volontà di Mons. Luigi Martella, la festa liturgica è tornata a cadere giustamente il 16 febbraio, data della sua morte a Perugia nel 1256.

Nelle nostre foto l'omaggio alla figura di un domenicano che i giovinazzese amano incondizionatamente da secoli.
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