I candidati del Popolo della Famiglia aderiscono al Patto per la Natalità

Il comunicato ufficiale del movimento di Mario Adinolfi

martedì 27 febbraio 2018
Il Forum delle Famiglie di Puglia ha richiesto ai candidati delle forze politiche in corsa al 4 marzo, la sottoscrizione del cosiddetto Patto per la Natalità, ovvero un impegno concreto, una volta eletti, a sostenere politiche familiari e di natalità che vadano oltre l'assistenzialismo e riguardino tutti gli aspetti della famiglia.

I candidati del Popolo della Famiglia di Puglia aderiscono in toto alla proposta, per natura stessa del movimento nato a Marzo del 2016 dall'ultimo Family Day. Il programma di partito ha come suo cuore pulsante i cosiddetti valori "non negoziabili" tra cui primariamente il diritto alla vita (dal concepimento alla morte naturale), la centralità della famiglia, come stabilito dall'articolo 29 della Costituzione ("la famiglia come prima comunità naturale basata sul matrimonio"), il diritto dei figli ad avere un padre e una madre.

«In famiglia si vivono quei valori di protezione, sicurezza, vita, accoglienza, identità, solidarietà, sussidiarietà, che vanno difesi e affermati nella società; puntare sulla famiglia e sui figli, significa far ripartire l'economia, creare ricchezza e lavoro. È una grande rivoluzione culturale, economica e antropologica per cui è mandatorio per il movimento far reintrodurre e riaffermare tali principi non solo nel dibattito politico ma anche come priorità legislative e valoriali», così Gianfranco Amato, segretario nazionale del movimento e candidato capolista in Puglia, che poi continua «Oggi la "questione antropologica" è La questione. La denatalità, certificata da tutte le statistiche, che condanna gli italiani all'estinzione, non si combatte con elemosina di Stato o con mere enunciazioni di principio. Ci vogliono soluzioni ad hoc e noi le abbiamo».

«Il Popolo della Famiglia ha una solida e completa proposta incentrata sulla Famiglia e sulla promozione non solo della natalità" conferma Enzo Fortunato, segretario regionale, che poi continua:

«Ne elenco solo alcune. La prima è il reddito di maternità, una proposta a costo ridotto che permetta alle madri di percepire una indennità di 1.000 euro al mese se si dedica alla crescita dei figli in via esclusiva. La finalità del reddito di maternità . prosegue - è quella di consegnare alla donna una piena libertà di scelta: se essere madre lavoratrice o essere esclusivamente madre, senza essere piegata al ricatto di dover contemperare attività faticosissime e sottopagate; chi ne beneficia è il figlio e la famiglia. Insieme a questo è necessario adottare il cosiddetto quoziente familiare che permetta ai nuclei familiari più numerosi di pagare meno tasse in proporzione al numero di persone a carico. Non è giusto che chi sia singolo paghi lo stesso di una famiglia numerosa monoreddito, a parità di percepito. Inoltre non dobbiamo dimenticare che le famiglie, soprattutto in Puglia, sono piccole e medie imprese familiari. Esse sono la nostra priorità ancor prima delle grandi imprese che oramai stanno abbandonando il territorio».