Giorgia Meloni ieri a Bari: «Con Fratelli d'Italia più sicurezza e abolizione della legge Fornero»

La leader ha presentato il programma di FdI: «Obiettivo prima donna premier. Nostro partito non farà inciuci»

sabato 24 febbraio 2018 09.00
A cura di Riccardo Resta
Entra nel rush finale la campagna elettorale in vista dell'appuntamento con il voto del 4 marzo, giorno in cui gli italiani saranno chiamati a eleggere il governo del Paese per i prossimi cinque anni. In questa partita un ruolo importante lo giocherà lo scacchiere di Bari, dove ieri pomeriggio è intervenuta la leader di Fratelli d'Italia Giorgia Meloni, presso la sala conferenze dell'Hotel Parco dei Principi.

Tanti i punti programmatici nella lista di una delle maggiori costole del centrodestra che si presenta al voto. In cima all'agenda c'è il tema della sicurezza, tornato prepotentemente d'attualità nella giornata di oggi con un nuovo fatto di sangue accaduto a Bitonto, dove sono rimasti feriti due ragazzi in una sparatoria. «In Italia – dice Meloni – c'è bisogno di ripristinare il principio di certezza del diritto e certezza della pena. In questo Paese finora si è pensato di risolvere il problema del sovraffollamento delle carceri non con la costruzione di nuovi edifici penitenziari, ma semplicemente abolendo i reati. Noi, invece proponiamo la costruzione di nuove carceri e faremo in modo che gli immigrati scontino la pena nei loro Paesi d'origine, così da liberare altro spazio. Di pari passo diciamo no agli sconti di pena automatici, no alle depenalizzazioni, no ai decreti svuota-carceri. Per noi, inoltre, la difesa è sempre legittima: vogliamo che i cittadini siano in grado di difendersi da soli lì dove lo Stato non riesce a intervenire».

Altro snodo fondamentale è quello delle pensioni. Di fronte c'è l'ostacolo Fornero da eliminare: «Noi – spiega la leader di FdI – vogliamo reintrodurre il diritto di andare in pensione per chi ha sessant'anni d'età e quarantuno di contributi. Allo stesso modo ci impegniamo ad abolire l'automatismo nell'adeguamento del sistema pensionistico all'aspettativa di vita e anticipare la pensione sociale per chi non ha reddito a sessant'anni. È necessaria, quindi, una modifica radicale del sistema pensionistico: FdI non vuole un sistema che sia buono con alcuni e cattivo con altri, più generoso con chi va in pensione subito e meno generoso con chi ci andrà tra vent'anni. Siamo dei patrioti; la nostra patria è madre e una madre non tratta i figli in maniera diseguale».

Dal punto di vista strettamente politico, Fratelli d'Italia è una delle quattro gambe della maxi coalizione di centrodestra, insieme a Forza Italia, Lega Nord e a Direzione Italia di Raffaele Fitto. Ancora ignoto è il nome del candidato premier per il centrodestra, che sarà scelto grazie a un «Metodo con cui si stabilisce che il Presidente del Consiglio lo farà chi otterrà il maggior numero di voti all'interno della coalizione - continua ancora Meloni -. Come FdI siamo esclusivamente impegnati a portare la prima donna alla presidenza del Consiglio; a oggi non sappiamo ancora il nome espresso da Forza Italia e io, di conseguenza, non mi impegno per persone che non conosco. Berlusconi (che di recente ha dichiarato di proporsi come una sorta di "regista di governo", ndr) dalla sua ha un'esperienza decennale in politica e un'autorevolezza internazionale che possono essere risorse molto utili alla coalizione».

L'avversario politico numero uno resta il Partito Democratico, che (stando a quanto detto dal governatore della Puglia Emiliano nelle ultime ore) sembrerebbe incline a sostenere il Movimento 5 Stelle qualora s'imponesse nelle preferenze degli italiani. «Il PD – attacca Meloni – sta provando a fare inciuci con chiunque, dal momento che sanno già che arriveranno ultimi a questa tornata elettorale. Quella di appoggiare altre forze politiche è l'unica possibilità che hanno per continuare a fare i disastri perpetrati negli ultimi cinque anni. Noi speriamo che gli italiani - sottolinea - stanchi del Governo PD votino FdI: un partito forte che può garantire al centrodestra di avere una maggioranza e di esprimere il solo governo possibile uscito dalle urne, nonché unico partito che ha fatto giurare ai propri parlamentari che non cambieranno casacca e che non andranno a caccia di inciuci».

L'insoddisfazione tra l'elettorato, almeno da quanto affermano i sondaggi, nei confronti della politica è grande. Il rischio è che a vincere queste elezioni a mani basse sarà il partito dell'astensionismo. «Il mio appello – conclude Meloni – è a non generalizzare: dire che tutti i politici sono uguali è un alibi per non interessarsi di politica. La classe dirigente è specchio della società che rappresenta, e al suo interno c'è gente ottima e gente pessima. La democrazia ci dà la possibilità di lasciare a casa chi non merita di fare politica».