Chiede il pizzo, ma all'appuntamento trova i Carabinieri. Arrestato

La richiesta di 500 euro e l'incontro in un'area di servizio a Giovinazzo: l'uomo, un 35enne, è finito in carcere

sabato 6 novembre 2021 15.57
Un appuntamento a Giovinazzo dopo le minacce e la richiesta di pagare 500 euro per evitare qualsiasi tipo di problema hanno convinto l'imprenditore a rivolgersi ai Carabinieri. All'incontro, però, si sono presentati i militari della Tenenza di Bisceglie e dopo la consegna del denaro pattuito hanno arrestato l'uomo, un 35enne.

Tutto è partito dalle minacce nei confronti della vittima, un imprenditore di Bisceglie, che ha deciso di vuotare il sacco e di sporgere denuncia all'Arma. È emerso, secondo le indagini, un modus operandi particolarmente efferato: il soggetto, conosciuto dal titolare dell'impresa, sarebbe entrato all'interno dell'azienda e avrebbe estratto una pistola, puntandola in direzione del malcapitato, intimandogli di consegnare la somma di 500 euro se avesse voluto evitare qualsiasi problema.

La consegna del denaro si sarebbe dovuta svolgere qualche giorno più tardi. Immediate le indagini dei Carabinieri, con il coordinamento della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Trani, attraverso mirati servizi di osservazione, controllo e di pedinamento in virtù dei quali è stata documentata visivamente la cessione di una busta, nel pomeriggio del 29 ottobre scorso, da parte di una collaboratrice dell'imprenditore, pedinandola fino al luogo dell'appuntamento.

L'incontro è avvenuto in una stazione di servizio sulla strada statale 16 bis, in direzione sud, in territorio di Giovinazzo. Le immagini hanno consentito di rilevare il fugace passaggio della busta dalle mani della donna a quelle dell'uomo. Intervenuti prontamente per bloccare l'autore del reato, i Carabinieri, al comando del tenente Paolo Petruccelli, hanno rinvenuto la busta con all'interno 500 euro in tagli da 50 all'interno dell'auto, una Fiat Panda, condotta dall'uomo, un 35enne.

I militari hanno provveduto contestualmente a perquisire sia il mezzo, sia il soggetto, pregiudicato, ma di cui non sono state rese note le generalità perché l'indagine non èancora terminata, al fine di reperire eventuali armi da fuoco. I successivi accertamenti, di concerto con la competente Direzione Distrettuale Antimafia di Bari, hanno permesso di rilevare la sussistenza dei presupposti del metodo mafioso nella condotta estorsiva dell'autore del reato, già noto.

L'uomo, arrestato nella classica flagranza di reato con l'accusa di estorsione continuata ai danni di un imprenditore, aggravata dal metodo mafioso, al termine delle formalità di rito e su disposizione del magistrato di turno, è stato tradotto nel carcere di Trani, in attesa della convalida del giudice per le indagini preliminari in sede distrettuale.