Autonomia differenziata, le opposizioni cittadine chiedono un Consiglio comunale ad hoc

Digiaro, Mastroviti, Depalo e Cortese temono danni per il Sud

martedì 14 marzo 2023 10.51
A cura di Vito Troilo
Quattro consiglieri comunali di opposizione hanno formalizzato la richiesta di convocazione di una riunione della massima assise cittadina di Giovinazzo aperta a tutti i rappresentanti delle istituzioni sovracomunali ed ai rappresentanti della società civile per chiedere il ritiro del disegno di legge sull'autonomia regionale differenziata, per sollecitare la definizione dei Livelli essenziali di prestazione (Lep) e degli strumenti in grado di eliminare le attuali diseguaglianze tra i cittadini.

Davide Digiaro e Sabrina Mastroviti di PrimaVera Alternativa, Ferdinando Depalo di Sinistra italiana e Filippo Cortese di Civica 22 hanno criticato il disegno di legge approvato recentemente dal Consiglio dei ministri, «voluto e imposto ad ogni costo dalla Lega Nord e dal suo ministro per gli affari regionali e le autonomie, Roberto Calderoli. Una manovra politica scientemente condotta proprio quando la maggior parte dei cittadini è alle prese con il caro bollette, l'inflazione, con le preoccupazioni per la guerra e per un futuro che appare sempre più grigio», lo hanno definito.

«Un tentativo, per usare le parole di Lino Patruno "di spaccare un Paese già spaccato, di far stare sempre meglio i ricchi e sempre peggio i poveri, togliendo ai poveri per dare ai ricchi (…) prima che il sud si ribelli alla grande truffa". Una manovra politica disastrosa per il sud basata su quella "spesa storica" che, come dimostrato dalla differenze delle infrastrutture a disposizione (autostrade, strade, aeroporti, ferrovie, università, scuole, parchi, giardini, etc), ha sempre avvantaggiato il nord sul sud».

I quattro sottoscrittori della richiesta ritengono che la convocazione di un consiglio comunale aperto possa essere «l'occasione anche per ridare centralità e prestigio alle discussioni e alle decisioni della massima assise cittadina, sempre più spesso ridotta a luogo in cui ratificare decisioni preconfezionate e prese da pochi o a "pergamenificio" e, perché no, anche per capire cosa ne pensano gli altri consiglieri comunali del disegno di legge "Spacca Italia". Una battaglia su cui gli amministratori dei comuni del sud Italia non possono assolutamente dividersi» hanno evidenziato Digiaro, Mastroviti, Depalo e Cortese.

Il regolamento comunale prevede che il consiglio comunale "aperto" richiesto dai consiglieri d'opposizione debba svolgersi entro 20 giorni dalla presentazione della richiesta.