Anima e corpo a celebrare l'arte poetica

Ouverture e chiusura incantevoli del Collettivo Polartis nella "Notte Bianca della Poesia"

mercoledì 24 giugno 2015 11.51
A cura di Gabriella Serrone
«La poesia è un'eco, che chiede all'ombra di ballare» scriveva il poeta statunitense Carl Sandburg, individuando, forse involontariamente, un legame intrinseco tra due linguaggi, quello della parola e quello del corpo, che genera pura poesia. È ciò che ci ha mostrato ieri sera il "Collettivo Polartis" con le esibizioni con cui si è inaugurata e chiusa "La Notte Bianca della Poesia", la kermesse culturale tenutasi ieri sera negli spazi dell'Istituto Vittorio Emanuele II.

Ad inaugurare quella che è stata una vera e propria festa dell'arte, le riflessioni di un Premio Nobel della letteratura e la musica senza tempo di uno dei più grandi musicisti del '900. Passi del discorso di Wistawa Szymborska pronunciato in occasione del conferimento dell'insigne riconoscimento, interpretati magistralmente da Bruno Soriato e Raffaella Giancipoli di "Kuziba Teatro" e da Anna de Giorgio di "Senza Piume", hanno fatto da incipit ed in seguito da sottofondo alle coreografie degli straordinari danzatori di "ResExtensa", "Eleina D." e "ChavasseDance&Performance", sulle note suadenti ed incalzanti del "Bolero" di Ravel.

Il poeta e la sua identità in relazione al resto del mondo, il ruolo dell'ispirazione come dono custodito da chi è animato da passione e fantasia: pensieri affidati all'interpretazione di Elisa Barucchieri, Claudia Cavalli, Vito Cassano, Gabriele Montaruli, Anna Moscatelli e della coreografa statunitense Amy Chavasse con i suoi collaboratori Charles Gushue e Patty L. Solòrzano.

Un'intrecciarsi di parole e movimenti proseguito nei corridoi dell'Istituto settecentesco, dove le interpretazioni degli artisti del Collettivo hanno svolto la funzione di cartelli indicanti agli spettatori il percorso da seguire. Letture sceniche di Annika Strǿhm e sinuose coreografie dei danzatori nella Passeggiata del Chiostro a suggerire di assistere all'Inaugurazione della Saletta di lettura intitolata a Bartolomeo Volpicella, mentre giochi con fili di cotone a richiamare l'opera "Un filo ci lega" di Valentina Crasto, installata nella Sala Marano.

Omaggio alla Serbia e all'ospite d'onore, Bratislav R. Milanovic, nella chiusura della serata, intitolata "Tra Terra e Mare". Alla delicatezza dei versi del poeta serbo, declamati da Saba Salvemini di "Aretè Ensemble", Bruno Soriato, Michele Stella e dal giovinazzese Damiano Nirchio, si è associata ancora una volta la straordinaria plasticità dei movimenti coreografici della danza del Collettivo.

Una magia riprodotta dalla leggerezza dei passi e delle piume sollevate dai movimenti all'interno di una grande sfera trasparente al centro della scena. Giochi di significati e metafore, che hanno raggiunto l'apice nel lancio di mongolfiere illuminate dalla luce di lanterne, quasi a voler affidare al cielo i sogni e le speranze di quei versi e di quell'arte.

Un'interpretazione a cui ha assistito lo stesso Milanovic, che ha commentato con commozione: «Questa esibizione ci dà una speranza: quella che sta arrivando il tempo di una nuova poesia, di cui i giovani saranno i protagonisti». Ha poi concluso con la certezza che la «poesia non si può solo parlare, ma anche ballare», alludendo alle infinite possibilità di espressione che l'arte poetica racchiude in sé. Chiusura affidata al deus ex machina della manifestazione, Nicola De Matteo, ed alle parole del Sindaco, Tommaso Depalma visibilmente soddisfatti della serata.

L'Arte, quella con la A maiuscola, rappresentata nelle molteplici forme, ha omaggiato la Poesia e dato il benvenuto all'estate nella notte di San Giovanni Battista. Un'estate che sarà ancora all'insegna dell'espressione artistica e che vedrà il "Collettivo Polartis" nuovamente protagonista, il prossimo mese, di un'inondazione di teatro e danza per le nostre strade, da non perdere assolutamente.