«Ti sbattono a dirigere il traffico a Giovinazzo». Quando la fiction urta una comunità

Depalma: «Invito gli sceneggiatori a venire da noi. Siamo il comune di cui John Turturro è cittadino onorario»

martedì 23 febbraio 2021 07.00
A cura di Gianluca Battista
Non sono bastati i 7 milioni e mezzo di telespettatori a tirare fuori dalle polemiche la fiction di Rai 1, interamente girata tra Bari (una scena anche nella vicina Santo Spirito), Polignano a Mare, Monopoli e Fasano, "Le indagini di Lolita Lobosco", tratta dai romanzi di Gabriella Genisi.
Non solo l'esasperazione di un accento affatto barese da parte di alcuni attori, ma anche la sottolineatura di stereotipi sul nostro modo di essere hanno urtato la sensibilità di molti tra coloro i quali nell'Area Metropolitana di Bari ci sono nati, cresciuti e ci vivono da sempre.
Le bellissime riprese hanno in realtà incantato il pubblico nazionale, come dimostra lo straordinario gradimento in termini numerici, ma c'è anche chi, in quella ex provincia, si è sentito doppiamente urtato. Sono i giovinazzesi o una parte di essi, che non hanno gradito la frase che un collaboratore pronuncia rivolgendosi a Lolita, rea di essersi occupata di un'indagine ben oltre le sue competenze: «Ti sbattono a dirigere il traffico a Giovinazzo».

Non è passata inosservata, quella battuta. Taluni l'hanno presa con ironia, altri molto meno, pensando che Giovinazzo non potesse essere relegata, nemmeno in un testo cinematografico o televisivo, al ruolo di cittadina insignificante.
E così gli "indignati" social si sono moltiplicati e c'è stato anche chi ha sottolineato la cosa commentando un post del Sindaco di Bari Antonio Decaro. Insomma, non è andata giù l'assenza di attori principali che interpretassero correttamente la nostra inflessione e questo passaggio su Giovinazzo è sembrato una ulteriore caduta di stile. C'è chi si è fatto una risata, come forse dovrebbe essere soprattutto in tempi grami come quello che viviamo, e c'è chi invece ha scritto su internet ciò che pensava a muso duro.

Per commentare la vicenda abbiamo chiesto al Sindaco di Giovinazzo, Tommaso Depalma, cosa ne pensasse, lui sempre attento a propagandare l'immagine della sua cittadina, rilanciata negli ultimi anni da un punto di vista turistico: «Beh, la cosa non è sfuggita nemmeno a me - ha ammesso -. Sono contento in primo luogo che i cittadini si siano sentiti toccati, perché vuol dire che, in questi anni, gli amministratori giovinazzesi che si sono succeduti sono riusciti a ridare orgoglio alla nostra gente. E sono altresì contento delle belle immagini della nostra Bari, arrivate in tutta Italia, qualcosa di cui andare orgogliosi.
Però penso anche che la storia del cinema e della televisione sia piena di questi riferimenti e quindi non voglio in alcun modo inasprire la polemica, sono in fondo cose banali. Spiace tuttavia constatare che un patrimonio culturale e linguistico come il vernacolo e le cadenze della Terra di Bari, pur con le loro sfumature, siano stati forzati
- ha proseguito il primo cittadino - Ed ancor di più spiace che non si conosca Giovinazzo per quello che è diventata in questi anni, ovvero una piccola perla adriatica. Invito quindi con un sorriso gli sceneggiatori a venirci a trovare - ha concluso Depalma -, come hanno fatto registi ed attori del calibro di Alessandro Haber, Maria Grazia Cucinotta, Serena Rossi, Dario Vergassola o l'ottimo Enrico Lo Verso, solo per citarne alcuni. Magari potranno trovare spunti interessanti per girarci un'altra fiction o un film: in fondo siamo il comune che ha dato i natali ai familiari di John Turturro e di cui egli stesso è cittadino onorario (in foto con Depalma sulla passerella di Levante, ndr)».