Tartaruga recuperata: è viva ma in condizioni critiche

L'esemplare di caretta caretta aveva ingerito amo e lenza

sabato 3 dicembre 2016 18.42
A cura di Marzia Morva
L'esemplare di caretta caretta salvato stamattina da un pescatore nel porticciolo di Giovinazzo ed affidato a Pasquale Salvemini del WWF Molfetta ed al suo gruppo di volontari ha la lunghezza di 65 centimetri e pesa 28 chilogrammi. Non ancora definibile il sesso.

«Le condizioni - ha affermato Salvemini - non sono ottimali. L'esemplare potrebbe aver ingerito amo e lenza e non si alimenta da circa un mese. I risultati della radiografia faranno chiarezza sul problema».

La tartaruga ha stazionato per due giorni nell'area portuale ed è stata avvistata e tenuta sotto controllo sino all'arrivo dei volontari del WWF. Nel porto l'acqua è più calda ed ha rappresentato un approdo sicuro per il rettile che, in assenza di cibo, è riuscita a sopravvivere alle rigide temperature che avrebbe affrontato in mare aperto.

Intanto gli uomini del Centro recupero tartarughe, hanno liberato a Trani sei testuggini alla presenza di 200 bambini, in collaborazione con la Lega Navale e la Capitaneria di Porto di Trani. È in atto un'intensa attività di collaborazione anche con le Capitanerie di Molfetta e di Bisceglie ed una forte sensibilizzazione dei pescatori.

Un dato tuttavia preoccupa: da Margherita di Savoia a Monopoli, solo negli ultimi due giorni, sono stati recuperati 14 carcasse di tartarughe morte.