Sabato scorso il convegno a Giovinazzo dedicato al Beato Nicola Paglia

La cronaca di una serata articolata che ho offerto molteplici spunti di riflessione

martedì 17 dicembre 2019 18.35
A cura di La Redazione
Agli intervenuti al convegno sul Beato Nicolò Paglia, svoltosi il 14 dicembre scorso nella parrocchia San Domenico di Giovinazzo, organizzato dall'Arciconfraternita Maria SS. del Carmine, è stato consegnato uno scritto, redatto dal Confratello prof. Enzo Fiorentino, dal titolo "L'autentico perché della Qaestio Nicoliana". Una sintetica ma significativa esposizione della tematica a dibattito nella circostanza ed anche della ragione per cui la comunità confraternale ha pubblicato il testo che raccoglie la relazione tenuta da Padre Gerardo Cioffari O.P., nel marzo 2015, riguardo al personaggio domenicano fra' Nicolò, nostro concittadino.

Il libro contiene in gran parte anche il lavoro di Padre Gerardo Cappelluti O.P. (1920-2008), che ha analizzato fatti della vita per rilevare l'"Esercizio delle virtù" del Beato, vissuto dal 1197 al 1256, e innalzato agli altari da Papa Leone XII nel 1828.

In tal senso, al di là del profilo, particolarmente poliedrico, sia per la dimensione religiosa che culturale e filosofica del personaggio, da quanto emerso dall'esposizione dei relatori, è risultato chiaro che l'intento della manifestazione era quello di poter evidenziare i tratti salienti della santità di fra' Nicolò, amico del Patriarca San Domenico, al fine di poter riprendere il percorso di santificazione.

Non è un caso che la pubblicazione, illustrata nella serata dal presidente della Confraternita, Nicola Coppola, sia intitolata "Quaestio Nicoliana – Prospettive per il processo di canonizzazione del Beato Nicolò Paglia".

Conclusa una breve introduzione dell'evento da parte del Parroco di San Domenico, don Pietro Rubini, il dibattito è stato fatto proprio dai due Domenicani: Padre Llewellyn Muscat, Segretario della Postulazione Generale dell'Ordine e Padre Luciano Cinelli, Direttore della Rivista "Memorie Domenicane".

Padre Cinelli ha tenuto ad inquadrare nel contesto sociale del tempo la figura del nostro predicatore, partito dai nostri lidi per studiare diritto a Bologna, ove scoprì la sua vocazione di predicatore del Vangelo. A questo riguardo ha esposto anche qualche perplessità su quanto rappresentato da Padre Cioffari, in special modo, circa la sua identificazione col "sapiente cristiano" di cui parla Rabbi Mosè da Salerno, scomparso nel 1279, in un suo Commento alla Guida dei Perplessi, opera di uno dei pensatori più famosi del medioevo, l'ebreo Mosé Maimonide. Così pure non ha potuto fare a meno di rilevare come storiografi domenicani, appena dopo la morte del Beato, avessero esaltato il suo spirito osservenziale definendolo "literatus". Tanto, ha affermato il conferenziere, è possibile ricavare anche dall'Ordinazione del Capitolo dell'Ordine, tenutosi ad Anagni nel 1256, ove si riporta la raccomandazione del defunto "nostro Padre Nicola da Giovinazzo" di portare a termine le Concordanze della Sacra Scrittura, ossia un compendio di interpretazioni agli scritti biblici.

Padre Llewellyn Muscat, dal canto suo, ha illustrato in cosa si articola tutto il processo di santificazione, anche di una figura che ha già raggiunto la Beatificazione. Si tratta di poter diffondere la fama del personaggio e portarla al di fuori della realtà locale e regionale ove, come si constata, è rimasta commemorata e ufficializzata quella del Beato Nicola. È importante che la santità di Nicolò da Giovinazzo trovi eco in una prospettiva universalistica come vuole la Chiesa per riconoscergli il titolo di Santo. Una iniziativa in tale direzione richiede la costituzione di un Organismo che si attivi e ricerchi documentazione e segni di testimonienze collegati alla vita spirituale del beato Nicola, allo scopo di poter formulare una concreta e argomentata petizione per l'avvio del processo di canonizzazione.

Il dibattito è stato concluso dal vescovo della Diocesi di Molfetta-Ruvo-Giovinazzo-Terlizzi, Mons. Domenico Domenico Cornacchia, che ha auspicato che presto si possano intravedere condizioni propizie per formulare una proposta di canonizzazione del Gratiosissimus Praedicator, intensificando la preghiera per la sua glorificazione. Non ha mancato di invitare il Sindaco presente a chiudere l'assemblea, così attenta a quanto dibattuto. E, infatti, Tommaso Depalma si è dichiarato molto interessato alla vicenda del Beato Nicolò al punto da ipotizzare perfino un gemellaggio della città di Giovinazzo con Perugia, ove sono conservate le spoglie del nostro concittadino nella chiesa di San Domenico, annessa al convento dei Domenicani, la cui fondazione risale al 1233 a cura proprio del Beato.