Referendum, i ringraziamenti del Comitato per il NO e del Meetup 5 Stelle

Il messaggio alla città: «Dimostrato che i cittadini non sono sudditi»

martedì 6 dicembre 2016
A cura di Gianluca Battista
Sono stati tra i più agguerriti assertori della necessità di bocciare la proposta di riforma costituzionale giunta dal Governo guidato da Matteo Renzi. Ed oggi, dopo mesi di banchetti, volantinaggi, a spiegare alla gente perché NO, possono finalmente festeggiare il raggiungimento di un traguardo politico che per loro è divenuto quasi sociale.

«Il Comitato Cittadino per il NO al referendum costituzionale ed il Meetup Giovinazzo 5 Stelle - si legge in una nota -, ringraziano, uno per uno, tutti i giovinazzesi. Esprimiamo gratitudine per l'altissima partecipazione al voto, per la compattezza di un popolo capace di ritrovarsi nelle occasioni importanti della storia del nostro Paese».

La missiva prosegue con il riconoscimento del significato di questo voto, che ha visto sullo stesso fronte persone ideologicamente lontane: «Il NO, che ha quasi doppiato il SI (63% contro 37%), dimostra che i cittadini non sono sudditi ai quali contrabbandare pubblicità ingannevoli. Domenica - proseguono - anche Giovinazzo ha espresso un voto libero di cui noi, come Comitato per il NO – Meetup Giovinazzo 5 Stelle, siamo orgogliosamente fieri. A loro ed a tutti noi va il ringraziamento per questa lunga campagna referendaria partita a marzo con la costituzione del Comitato Giovinazzese, proseguita nei mesi successivi con gazebo ed incontri con i nostri portavoce per informare la cittadinanza sulle ragioni del NO, proseguita poi, fino al giorno 2 dicembre, con l'ultimo comizio in Piazza Vittorio Emanuele II».

«Grazie a tutti coloro - è la conclusione - che in questi faticosi mesi hanno studiato, cercato, spiegato e combattuto questo testo di "schiforma" costituzionale. Grazie a tutti coloro che, senza fondi ma con vera, grande passione si sono spesi ed impegnati in questa campagna referendaria per evitare l'assordante deflagrazione della nostra democrazia, intesa come Sovranità Popolare».