Quando Argiro conquistò Giovinazzo

Un convegno ed una rievocazione per ricordare una pagina della storia medievale della città

giovedì 6 settembre 2018
Ormai è fatta. Giovinazzo ha deciso di rinascere e lo farà rifacendosi alla sua storia, quella più antica e certa. Saranno tre giorni significativi, quelli del 14, 15 e 16 settembre prossimi nell'ambito del progetto "Settembre mese della Cultura".

Si inizierà prima con un convegno dal titolo "Giovinazzo tra fonti storiche e archeologiche. Quale futuro", poi con un evento in costume che ricorda l'assedio del 1042 quando i Normanni, popolo proveniente dalla Francia del nord, incontrarono Melo, generale barese, a Monte Sant'Angelo, e si organizzarono per conquistare l'Italia meridionale. Dopo la morte di Melo prese il comando suo figlio Argiro che, conquistata Bari, con l'aiuto di alcuni nobili del luogo entrò in Giovinazzo mettendola a ferro e a fuoco. È questo l'evento che la trasformerà nell'attuale città moderna, portuale e fortificata, che si svilupperà nei secoli conservando intatta, anche nel suo territorio, la ricchezza agricola e pastorale. La rievocazione storica sarà a cura dell'associazione "Impuratus" ed avrà luogo in piazzale Aeronautica Militare, sabato 15 e domenica 16 settembre, a partire dalle 19.30.

A precederla, come anticipato, la serata del 14, che sarà dedicata al convegno durante il quale si farà luce sulle risorse culturali e le fonti bibliografiche a cui si è fatto rifermento per realizzare l'evento, al fine di restituire all'intera comunità memoria storica. Il convegno sarà tenuto in Sala San Felice da due studiosi, l'archeologo Pierfrancesco Rescio, docente di archeologia a Napoli e Carmen Battista, guida abilitata e ricercatrice esperta di exultet a manoscritti, che condurranno il pubblico nel mondo nascosto e magico di una terra ancora ricca di sorprese. Si inizia alle ore 19.00.

«Tale processo - ha affermato Anna Vacca - rientra nelle priorità dell'Assessorato alla Cultura: dare grande attenzione ad episodi storici come questo. Siamo certi che saranno i cittadini stessi che riscoprendo il ricco passato di Giovinazzo , non solo ne apprezzeranno i contenuti, ma anche e soprattutto coglieranno gli sviluppi che potrebbero nascere. Bisogna fare in modo che la città sia continuamente frequentata in tutti i periodi dell'anno grazie ad un programma culturale "fuori stagione". Giovinazzo non è più solo una meta estiva e balneare - è il pensiero di fondo -, ma è una città che deve iniziare un percorso di destagionalizzazione degli eventi, ora nel borgo antico e presto nella restante parte, in tutti i quartieri».