Passerella a Levante, botta e risposta tra Galizia e Depalma

Nuovo duello a distanza tra il coordinatore di Giovinazzo Popolare ed il Sindaco

martedì 28 marzo 2017 06.00
A cura di Gianluca Battista
Continua a prender quota la campagna elettorale e la contesa si inasprisce su temi di dominio pubblico, molto sentiti anche dalla collettività. Questa volta a far discutere è la passerella posta tra il centro storico ed il nuovo piazzale Aeronautica Militare, che sarà inaugurato il 7 maggio col passaggio delle Frecce Tricolori.

Sulla vicenda è voluto intervenire Antonio Galizia, coordinatore cittadino di Giovinazzo Popolare, il quale, in una nota inviataci, esprime il proprio dissenso sull'operazione: «Giovinazzo Popolare è molto perplessa per la scelta dell'attuale Amministrazione - si legge - di aver fatto approvare e messo in opera un progetto con gravi illegalità.

È inammissibile che i progettisti e il Sindaco, Tommaso Depalma, per la fretta di fare - asserisce Galizia -, abbiano sistemato una passerella difforme alle normative europee che prevedono in qualsiasi struttura la possibilità di accesso ai disabili e mamme con passeggini. Riteniamo che Tommaso Depalma abbia fatto come la gatta che, per la fretta, fece i figli ciechi.

La struttura posizionata per la passeggiata del Lungomare di Levante - è la presa di posizione - va subito messa a norma o rimossa immediatamente con altra struttura idonea che consenta l'accesso ai disabili e alle mamme con passeggini. Gli errori grossolani del Sindaco - rimarca Galizia - sono evidenti e si notano in tutte le opere che sta realizzando. È stato per cinque anni immobile e in questi ultimi mesi per motivi elettorali sta facendo disastri uno dietro l'altro».

Poi la nota si sposta su altri aspetti ed altre presunte incongruenze degli amministratori e del Sindaco in particolare: «Ha inaugurato un pezzo di Lungomare di Ponente privo di panchine e di verde pubblico - si legge -. Ha tuttora una pista ciclabile bloccata e chiusa perché non a norma di legge. Ha fatto coprire chianche secolari del centro storico con asfalto, sfregiando una importante strada. Ha affisso suoi manifesti elettorali illegali su tabelloni pubblicitari illegali. Tanti sono gli errori che sta commettendo - conclude Galizia - e tutti sono a carico dei cittadini di Giovinazzo costretti a pagare sempre più tasse. Il fallimento di Tommaso Depalma è sotto gli occhi di tutti e Giovinazzo ha bisogno di ripartire con la legalità e con persone capaci e competenti».

La risposta di Tommaso Depalma è arrivata quasi immediata: «Partendo da un punto di vista strettamente tecnico, relativamente alla passerella posta a Levante - ha detto il primo cittadino - contano i fatti. E quei fatti parlano di atti e permessi conseguiti dagli Enti preposti ed in particolare dalla Soprintendenza, che ha sempre molta cura nel rilasciare i suoi nulla osta al fine di preservare i beni architettonici e paesaggistici.

Galizia - continua Depalma - dovrebbe in queste circostanze essere più umile poiché in Italia c'è ancora chi fa cose nella pubblica amministrazione con grande scrupolo. Era tutto previsto in un progetto, vorrei ricordarglielo, premiato alla Triennale di Milano, non esattamente l'ultimo dei riconoscimenti. Questo, spero basti a placare la sua incompetenza. Smentisco - ha continuato il Sindaco - categoricamente il suo attacco sul basolato storico e manifesti: nemmeno un centimetro di asfalto è stato messo sul basolato storico e nemmeno un mio manifesto elettorale può considerarsi "illegale". Perché quando Galizia lancia accuse così pesanti non presenta nemmeno una prova?».

Poi Depalma ha chiosato duramente per rispondere alle accuse mossegli: «Al di là di progetti più o meno belli, in una contesa elettorale non bisognerebbe mai trascendere ed avere rispetto delle posizioni altrui, anche quando sono durissime. A me capita spesso di doverne fronteggiare, ma deve esserci chiaro che bisogna rispettarle senza mai oltrepassare il limite. Fatti gravi accaduti in questi giorni ci dicono che - è la considerazione di Depalma -, forse, chi come lui non accetta un confronto democratico deve essere democraticamente squalificato e lasciato a casa dagli elettori».

Opinioni forti e divergenti su tutto, che speriamo di poter mettere presto a confronto pubblicamente per farle comprendere meglio ai cittadini.