Maria Addamiano a Giovinazzo per il suo nuovo libro

Dialogherà con lei Agostino Picicco nella Sala Primavera dell’Istituto Vittorio Emanuele II

sabato 29 dicembre 2018 07.00
A cura di Gabriella Serrone
"La bicicletta nera" è l'ultima fatica letteraria di Maria Addamiano, artista nata e residente a Molfetta che si dedica da sempre alla scrittura, alla pittura ed alla scultura. Stasera, alle ore 19.00, Giovinazzo la ospiterà nella Sala Primavera dell'Istituto Vittorio Emanuele II, dove Agostino Picicco, coordinatore delle Facoltà dell'Università Cattolica di Milano, nonché giornalista e scrittore, dialogherà con l'autrice per mettere in risalto i punti nevralgici del suo libro. L'evento è organizzato dall'Accademia delle Culture e dei Pensieri del Mediterraneo con il patrocinio della Città Metropolitana di Bari.

Ad essere narrata, la storia della famiglia dell'eclettica artista molfettese, che prende forma in un romanzo di formazione ed in una «narrazione fluida e avvolgente, permeata da una visione del mondo che, pur consapevole dell'incidenza del male e delle difficoltà di esistere, è pacificata dalla consapevolezza di una presenza superiore, nel cosmo», come scrive Gianni Antonio Palumbo, direttore artistico della Notte Bianca della Poesia, nella Prefazione che porta la sua firma.

Un testo che arriva dopo un anno dall'uscita di "Occhi di Bambola", fiaba dell'Addamiano presentata in anteprima nazionale da Nicola De Matteo presso la Mondadori di Bari. E proprio al Delegato all'Istituto Vittorio Emanuele II per la Città Metropolitana di Bari sarà affidato il compito di presentare alla città di Bitetto "La bicicletta nera" a gennaio, nel Giorno della Memoria.

Sarà un sabato all'insegna della letteratura anche durante le feste natalizie, con l'intento di valorizzare il talento di conterranei che con la loro arte testimoniano il fermento culturale della Puglia e lo esportano oltre i confini regionali. L'IVE, che ospiterà anche un concerto jazz, una mostra di presepi, due personali di fotografia e una di pittura di alto livello, diviene così ancora una volta un grande contenitore per veicolare cultura a trecentosessanta gradi.