La cupola di Sant'Agostino spunta dal buio: lo scatto è la sintesi della speranza

Una foto di Alfonso Ricci riassume il sentire di tanti giovinazzesi

mercoledì 17 febbraio 2021 10.18
A cura di Gianluca Battista
Il "cupolone" per tutti gli italiani, pugliesi compresi, è senza ombra di dubbio quello della maestosa culla della cristianità, la Basilica di San Pietro a Roma, modificato da Michelangelo Buonarroti su progetto originario del Bramante. Per i giovinazzesi non sembra essere così, perché per loro la cupola per eccellenza è quella di Sant'Agostino.

Nello scatto in bianco e nero di Alfonso Ricci, 43enne dipendente Alidaunia (la compagnia che permette i collegamenti verso le isole Tremiti ed è fortemente impegnata nell'emergenza sanitaria, ndr) giovinazzese di adozione per amore, c'è forse la sintesi del sentire di quella parte silenziosa di Giovinazzo, che rifugge i social, che ascolta la propria città mentre dorme.

Dal nero, sbuca la cupola di Sant'Agostino, che illumina e diviene punto di riferimento, stella polare per chi ama questa cittadina adagiata tra uliveti e mare. Quella cupola è speranza per chi crede e verso di essa arrivano le preghiere di chi a Giovinazzo vuole che il buio passi presto, restituendoci la luce che solo una vita libera può regalare.

Nel novembre 2018, un altro scatto di Alfonso Ricci, effettuato da via Marina verso il porticciolo, aveva reso la sintesi di una quiete allora cercata dopo la lunga e caotica stagione estiva, che a Giovinazzo dura fino ad ottobre inoltrato. In poco più di due anni sono cambiate tante cose e la quiete oggi è sinonimo di rassegnazione, silenzi troppo lunghi da sopportare, frustrazione. A rinfrancare tutti c'è la cupola di Sant'Agostino verso cui, qualsiasi cosa accada, si può guardare con fiducia.