Ieri sera la toccante liturgia della "Madonna sotto l'organo" (FOTO)
Il rito in Concattedrale curato dall'Arciconfraternita del SS Sacramento
martedì 11 aprile 2017
22.18
Arriva dall'ingresso verso il mare, quello sotto l'organo settecentesco. Procede lenta nella navata centrale della Concattedrale di Santa Maria Assunta, l'Addolorata, e si ferma a pochi passi dall'altare maggiore, dove ad attenderla c'è un Figlio sulla Croce.
Si è rinnovata ieri sera l'antica liturgia popolarmente detta della "Madonna sotto l'organo", momento di riflessione e preghiera collettiva mista alla pietà popolare, curato tradizionalmente dall'Arciconfraternita del SS Sacramento. Sono iniziati così i riti della Settimana Santa a Giovinazzo, con una celebrazione sobria e coinvolgente officiata dal parroco, don Bendetto Fiorentino.
Quattro portatori hanno condotto la statua fino all'incontro con il crocifisso e, dopo una lunga riflessione a due voci (che hanno interpretato Gesù e la Madonna), l'Addolorata è stata adagiata con la Croce tra le braccia. Dalla Croce giungerà la rinascita, la Vita trionferà sulle tenebre. "Per Crucem ad Lucem" ed il dolore della Madre non durerà a lungo poiché il Cristo trionferà dopo tre giorni agli inferi e risorgerà nella Gloria.
Un rito antico, riproposto dalla confraternita ieri sera guidata dal Vice-priore, Sante Martini, vista l'indisponibilità del Priore, Giosafatte Mezzina. Un rito che apre una settimana ricca di liturgie ed avvenimenti legati alla pietà popolare, la stessa unita indissolubilmente con la storia di una terra bellissima chiamata Puglia.
Si è rinnovata ieri sera l'antica liturgia popolarmente detta della "Madonna sotto l'organo", momento di riflessione e preghiera collettiva mista alla pietà popolare, curato tradizionalmente dall'Arciconfraternita del SS Sacramento. Sono iniziati così i riti della Settimana Santa a Giovinazzo, con una celebrazione sobria e coinvolgente officiata dal parroco, don Bendetto Fiorentino.
Quattro portatori hanno condotto la statua fino all'incontro con il crocifisso e, dopo una lunga riflessione a due voci (che hanno interpretato Gesù e la Madonna), l'Addolorata è stata adagiata con la Croce tra le braccia. Dalla Croce giungerà la rinascita, la Vita trionferà sulle tenebre. "Per Crucem ad Lucem" ed il dolore della Madre non durerà a lungo poiché il Cristo trionferà dopo tre giorni agli inferi e risorgerà nella Gloria.
Un rito antico, riproposto dalla confraternita ieri sera guidata dal Vice-priore, Sante Martini, vista l'indisponibilità del Priore, Giosafatte Mezzina. Un rito che apre una settimana ricca di liturgie ed avvenimenti legati alla pietà popolare, la stessa unita indissolubilmente con la storia di una terra bellissima chiamata Puglia.