Giacinto Gentile e l'arte di fare il presepe

Bella esperienza formativa per i presepisti dell’Aiap di Giovinazzo e per i corsisti giunti dalle città dell’area metropolitana

martedì 9 aprile 2019 07.30
A cura di Marzia Morva
I due giorni dedicati alla formazione per i presepisti dell'Associazione Italiana Amici del Presepio di Giovinazzo e per i corsisti giunti da tutta l'area metropolitana è stata una bella opportunità per conoscere tecniche di realizzazione delle parti vegetative, utili per creare le scenografie e gli sfondi delle Natività.

Il corso dimostrativo, oltre che pratico, è stato curato da Giacinto Gentile, noto presepista originario di Massafra, e si è svolto nella sede della Cittadella della Cultura. L'eperienza per lui è stata più che positiva, ha apprezzato la location e la nostra bella cittadina.

L'illustre maestro ha consentito ai venti presepisti di scoprire, conoscere e sperimentare svariate ed originali tecniche creative e manipolative utili a realizzare sia gli scenari dei presepi che gli alberi: le palme, gli ulivi secolari, i pini marittimi, l'agave, la jucca.

Anche per noi che abbiamo assistito è stato interessante: osservare i materiali, il modo di assemblarli, la versatilità nel tenerli insieme grazie alla colla vinilica e alla colla spray, inseparabili accessori per un artista e per un presepista in particolare.

Giacinto Gentile ha mostrato come utilizzare molti tipi di erba trovata in campagna, ha illustrato le tecniche di essiccazione, ha colorato la segatura del legno trattata e colorata per realizzare la chioma di un albero di cipresso; splendidi i suoi ulivi che riecheggiano della terra di Puglia, riprodotti con le sue tecniche particolari tanto da sembrar veri, con quell'elemento di antico nel tronco contorto da farlo apparire "secolare". Ne ha creati due che donerà all'Aiap per farli installare nella scenografia del "Natale al Dolmen " che è stata donata alla città e che sarà collocata in uno spazio ben in vista del palazzo di città.

È stato cuoco per quarantanove anni e ha affermato che anche la cucina è arte e passione, unitamente a coltivare la passione per l'arte del presepe artistico: è artista a tutto tondo, dipinge quadri, restaura cartapesta, crea sculture.

«Il presepe va creato, non comprato» ci ha detto Gentile, puntando al riciclaggio e recupero di materiali. Osserva, cerca e poi crea, sperimentando tecniche sempre nuove per arricchire le sue opere. Utilizzando e riciclando materiali naturali, oltre a mostrare rispetto per l'ecologia, il presepe ne guadagna in leggerezza e ciò aiuta la logistica di una costruzione, perché utilizzandone altri, come ad esempio il gesso, un tempo parecchio diffuso, peserebbe molto di più.

Abbiamo chiesto a Giacinto Gentile dell'importanza della vegetazione nei presepi: «È quella di rendere vive le opere - ha sottolineato -. È inimmaginabile un presepe soprattutto di stile popolare e palestinese, che sia pensato senza la vegetazione: sarebbe qualcosa di freddo, di statico. Invece i momenti narrati vanno a rivivere con l'opportuna vegetazione, l'opera viene calata in una realtà storica perché ha un'ambientazione precisa e definita».

Seguendo il corso abbiamo visto Giacinto Gentile mette in atto il principio del riciclare. «Cerco anche cose naturali, cioè che non siano chimiche. Ciò che ho mostrato - ha affermato l'artista massafrese - è frutto dei miei studi, è sessant'anni che faccio questo con passione e dedizione. Durante l'anno faccio studi sui materiali e vado a cercare cose naturali in campagna, ma soprattutto al mare, che mi dà colori inimmaginabili con i suoi legni finemente tritati e poi lavorati.

Studio e ricerca intendo passarli a loro, ai miei corsisti, sono loro il futuro. La gioia di lasciare il mio sapere - ha rimarcato Gentile - è ciò che mi ripaga in questa attività; condividerlo e vedere il loro stupore, il loro meravigliarsi. Spero - ha infine concluso - che questo entusiasmo, da me notato durante i corsi, abbia un futuro che serva a portare avanti la nobilissima arte presepiale».