Bonifica ex AFP, il Sindaco risponde ai cittadini

Dopo gli interrogativi posti attraverso la nostra testata

martedì 29 settembre 2015 0.34
A cura di Gianluca Battista
I lavori di preparazione alla bonifica delle ex AFP sono state oggetto di diversi interrogativi da parte della popolazione giovinazzese. Dici AFP e ti viene in mente un'area dove materiali inquinanti, frutto della decennale lavorazione del ferro, hanno intaccato terreni e forse vegetazione.

Quel cantiere, realizzato con fondi regionali di derivazione comunitaria, era necessario, ed i soldi erano fluiti nelle casse del Comune di Giovinazzo sin dai tempi dell'Amministrazione Natalicchio. Oggi, dopo la messa in sicurezza di quell'area e la predisposizione alla bonifica vera e propria, i cittadini hanno voluto saperne di più e noi abbiamo così fatto da cassa di risonanza per le loro domande.

L'interlocutore e di quelli assolutamente informato sui fatti: il Sindaco Tommaso Depalma. Come ci aveva promesso, ci ha risposto, o meglio, per dirla tutta, ha risposto a suoi amministrati preoccupati.

Ecco le nostre domande e le sue risposte riproposte in maniera integrale.

D. Come mai i lavori sono iniziati dalla parte sud delle ex Acciaierie e Ferriere Pugliesi? Lì ci sono materiali pericolosi? E come mai al suo interno ci sono ancora ditte in funzione? Demoliranno il muro di cinta, gli alberi, i cespugli? Quando inizieranno i lavori interni? (Antonio)

R. Le opere oggetto della domanda hanno due genesi completamente diverse. Infatti i lavori eseguiti sono collegati al finanziamento FESR di circa 3 milioni di euro ed erano destinati alla M.I.S.E. (messa in sicurezza di emergenza) della lama Castello. Quanto alle aree interne, invece, segnalo che, al momento, è in corso la validazione del rischio da parte della Regione Puglia per poi procedere al completamento della caratterizzazione dell'inquinamento della aree dismesse (al momento è stata fatta solo la caratterizzazione dei percorsi comuni) e successivamente si potrà partire con la bonifica di quel sito. Di conseguenza gli eventuali lavori interni sono strettamente correlati a quanto innanzi descritto. Non mi esimo da dare anche dei tempi. Circa 120 - 150 giorni per definire la valutazione complessiva del rischio e poi si potrà "spingere" sui proprietari per cominciare seriamente a lavorare.

D. Non sono una tecnica, ma è possibile sapere come mai questi lavori preparatori alla bonifica sono già quasi terminati, come detto sabato sera dal palco dal Sindaco? Pensavo durassero un tempo maggiore. (Anna)

R. ... e per fortuna che sono terminati, perché avendo utilizzati fondi europei (FESR) bisogna rendicontarli in fretta, pena il ritiro del finanziamento stesso. Una volta tanto una buona notizia.

D. Tutto ciò che è all'interno andrà poi abbattuto dai legittimi proprietari dell'area o il Comune si farà carico di alcune operazioni? Ed in questo secondo caso, di quali? (Giuseppe)

R. Così come stanno le cose adesso, le attività interne sono a carico dei proprietari, atteso che si facciano carico di adempiere a quanto gli sarà intimato dopo la chiusura della procedura di valutazione del rischio da parte della Regione Puglia. Se ciò non dovesse accadere, si potrà procedere, con il potere sostitutivo che la legge consente ai nostri Enti, ed ai Sindaci in particolare, procedendo in danno verso i proprietari. Ma quella è un'altra partita che al momento non sappiamo se dovremo giocare o meno. Andiamo avanti a step, come previsto, e incrociamo le dita. Work in progress...

Il Sindaco Tommaso Depalma ha poi affidato alla nostra redazione un ultimo messaggio ai cittadini: «Ringrazio tutti per le domande, che dimostrano che per fortuna ora parliamo di quel gigante non solo in via teorica, ma soprattutto pratica! Qualcosa è cambiato».