Inceneritore Newo a Modugno, presentati i ricorsi

Il ricorso è stato presentato dai sindaci di sette comuni, tra cui Giovinazzo, e anche dall’Aro Ba2

sabato 31 marzo 2018 14.25
Sono stati notificati ieri i ricorsi contro l'autorizzazione concessa dalla Regione Puglia alla società Newo per la realizzazione nel territorio di Bari, e a ridosso di Modugno, di un impianto di trattamento e coincenerimento di rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi.

Il ricorso è stato presentato dai sindaci di sette comuni, Tommaso Depalma per Giovinazzo, e anche dall'Aro Ba2, l'Ambito di Raccolta Ottimale, di cui Modugno è il comune capofila e Nicola Magrone il presidente, «che come ente sovraordinato autonomo - informa una nota del Comune di Modugno - difende gli interessi del sistema di raccolta differenziata avviato nei comuni associati appena nel 2016 con l'impiego di ingenti risorse e mezzi».

Tra i motivi del ricorso la natura sperimentale dell'impianto, «la sperimentazione - è detto nella nota - su scala industriale e per giunta su rifiuti pericolosi, le perle vetrose (cioè il materiale prodotto dalla ossidocombustione di rifiuti pericolosi e non) che non cesserebbero di essere rifiuti e che come tali non consentono all'impianto di essere qualificato diversamente da un inceneritore».

Inoltre «l'incompatibilità tra il piano industriale dell'Aro Ba2 e il progetto Newo poiché la messa in esercizio dell'inceneritore comporterebbe per i Comuni che hanno investito in termini economici e di personale nella raccolta differenziata, raggiungendo in poco tempo percentuali di raccolta superiori al 70%, come i comuni ricorrenti costituenti l'Aro Ba/2, un gravissimo danno economico in quanto vedrebbero vanificare l'impegno profuso per raggiungere gli obiettivi imposti dalla legge nazionale e recepita dalla normativa regionale».

L'Autorizzazione Integrata Ambientale è stata rilasciata dalla Regione al progetto di incenerimento Newo lo scorso 25 gennaio e viene ritenuta dai soggetti che hanno presentato ricorso «lesiva dei diritti degli enti locali ricorrenti».