Consiglio comunale, le opposizioni si ribellano al modus operandi dell'Amministrazione

PVA e PD denunciano anomalie nella procedura che ha portato alla discussione su un progetto di mobilità sostenibile nella massima assise del 31 agosto

domenica 2 settembre 2018 05.00
A cura di Gianluca Battista
Piano comunale della mobilità elettrica e nascente velostazione di piazzetta Stallone. Di questo si è occupato il Consiglio comunale del 31 agosto con un unico punto all'ordine del giorno.

Un unico punto che non ha però evitato che vi fossero polemiche, anche roventi, sul modus operandi della maggioranza che non avrebbe rispettato il Regolamento comunale in fatto di convocazione delle commissioni. E così, sin dall'inizio della seduta convocata dal Presidente Alfonso Arbore, i Consiglieri di PrimaVera Alternativa e del Partito Democratico hanno stilato un documento pregiudiziale con cui esprimevano il loro sconcerto nel riscontrare come si era giunti alla discussione in Aula "Pignatelli".

«Prima di essere consiglieri comunali - si legge in una nota congiunta dei due partiti all'opposizione -, siamo cittadini che hanno a cuore Giovinazzo. Saremo sempre soddisfatti ogniqualvolta la nostra città riuscisse ad ottenere finanziamenti pubblici e lo saremmo stati anche questa volta. Non mancano certamente perplessità sia sulla elaborazione del Piano comunale della mobilità elettrica portato in Consiglio comunale, sia sulla collocazione della velostazione.

Non potevamo però tacere - scrivono de Gennaro, Mastroviti, Fiorentino, Saracino, Camporeale e Natalicchio - e soprassedere dinanzi ad una così evidente violazione del Regolamento comunale, come quella avvenuta nell'ultimo Consiglio, riconosciuta ed ammessa dalla stessa maggioranza. La nostra richiesta, pur fondata, è stata invece rigettata con una motivazione alquanto ridicola, mai udita prima di oggi in un consiglio comunale», è l'accusa diretta a maggioranza e presidenza.

Un'accusa seria, che grava sull'intera discussione nell'assise e quindi sulla decisione finale, a detta degli oppositori gravata dal peso di una convocazione priva di alcuni requisiti essenziali: «Hanno bypassato l'obbligo di convocare la commissione consiliare, che deve esprimere un parere obbligatorio sulla proposta di deliberazione. E sapete perché? Non avevano idea di quale fosse la commissione competente!

E nel dubbio che fanno - si ironizza ancora nella nota -? Alzano la mano e votano a favore della violazione, invitando accoratamente l'opposizione a fare altrettanto. Ancora una volta la superficialità e l'improvvisazione si rivelano il marchio di fabbrica di questa amministrazione!», è la chiosa con annesso attacco finale.