Altomare intervista Bonserio
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Vita di città

"Bellitalia", così Michele Bonserio ricorda la Giovinazzo di venti anni fa

La registrazione della trasmissione Rai è finita su YouTube e racconta di un borgo antico che iniziava a rinascere

Dallo scaffale dei ricordi ne è riaffiorato uno molto bello che ci fa piacere riportare alla luce: un servizio giornalistico su Giovinazzo, trasmesso oltre vent'anni fa nel programma di Rai 3 dal titolo "Bellitalia" . Una televisione di spessore e di divulgazione che rendeva merito al servizio pubblico.

Ne scriviamo per non dimenticare una iniziativa a cui collaborò Michele Bonserio, all'epoca archivista al comune di Giovinazzo. L'idea di pubblicare la registrazione di quella puntata, effettuata da una nostra concittadina impegnatissima nell'associazionismo, è venuta ad un militare che ama tantissimo la sua Giovinazzo, pur lavorando fuori da anni.

Il servizio, che potrete vedere cliccando su questo link ha come titolo "Giovinazzo, pietre da amare" e fu realizzato dal giornalista Rai, Tito Manlio Altomare, e nacque da una chiacchierata con Michele Bonserio che da par suo intese valorizzare il centro storico, farne conoscere la storia, mantenendone viva la memoria su quello che prima veniva chiamato "paese vecchio".

Nel servizio emergono bellezza e antichità dei luoghi, oltre all'interessante contributo di Michele Bonserio ed agli interventi dell'ingegner Luigi Macario e dell'allora Sindaco Ruggero Iannone.

Michele Bonserio si è lasciato andare con i ricordi sul passato e ci ha fornito qualche valutazione sul presente. Ai tempi del servizio Rai, parliamo di più di vent'anni fa, il centro storico di Giovinazzo ebbe un suo momento di rinascita grazie all'investimento di privati che acquistarono e ristrutturarono case dando poi vita alle prime attività produttive.

Tra questi, il primo fu Tony Duri, che nei locali a pianterreno posti sotto Palazzo Zurlo, con le sue splendide bifore, creò il primo esercizio pubblico (tuttora in attività) e divenne socio di Aldo Marziani per l'apertura di un pub che ha fatto la storia e che sorgeva su via Marina. In quel periodo anche Michele Palmiotto diede il suo apporto innovativo con un altro locale che ora non c'è più e che molti ricorderanno, in cui fu ospitato anche l'attore Gerard Depardieu, in Terra di Bari per girare un film e che ebbe modo di scoprire Giovinazzo con la sua buona cucina.

Nel servizio Rai, l'aspetto dell'impegno dei privati è giustamente esaltato nell'intervento del Sindaco dell'epoca, Ruggero Iannone, il quale volle precisare l'attenzione che questi misero negli interventi di ristrutturazione, che di fatto fanno ancora oggi la differenza rispetto ad altri centri storici di realtà viciniore.

«Posso con certezza affermare - ci ha detto Michele Bonserio - che il recupero del centro storico, bello come si vede nel servizio di Bellitalia, fu voluto dal compianto sindaco Franco Milillo a partire dalla fine degli anni '70. Nei tempi in cui fu primo cittadino - ha continuato - io ero vice presidente della Pro Loco allora guidata da Gianni Pansini e con l'associazione seguivamo il suo operato.

Il dottor Milillo - ha insistito Bonserio - promosse e curò i progetti di bonifica di piazza San Salvatore, di piazza Meschino e di piazza Porto. Inoltre, fece installare le lanterne, quelli che sono definiti lampioni artistici, curò il progetto di recupero delle mura di Levante in stato di degrado, fece sistemare la pavimentazione di via Cattedrale e via Marina e nel 1978 fece creare la prima rete di gas metano nel centro storico grazie ad un accordo che siglò con Italcogim. Durante il suo mandato dal 1976 al 1990 si impegnò davvero a dare un concreto rilancio della nostra cittadina.

Ecco che a partire dalla fine degli anni '70 - ha proseguito Michele Bonserio - fu recuperato gran parte del centro storico che tornò a vivere e ad essere abitato. Dopo Franco Milillo, molto poco è stato fatto. Ora è necessaria la sistemazione del piano stradale degradato, pericoloso viste le pietre sconnesse. Servono, a mio parere, interventi strutturali di recupero estetico e statico del piano stradale, serve rimuovere l'asfalto e sistemare i cavi dell'elettricità (responsabilità dell'Enel ndr) malandati che pendono sulle facciate dei palazzi, perché deturpano il decoro dell'intero borgo antico».

Girato durante l'Amministrazione Iannone a metà anni '90 (il sindaco fornì tutte le autorizzazioni per realizzare il servizio tv con il dott. Bonserio che ne fu l'esperto, ndr), il servizio Rai disegnò una bella ed accurata immagine del nostro borgo antico. Grazie ai rapporti di Michele Bonserio con le famiglie residenti nei palazzi nobiliari, la troupe televisiva della Rai poté effettuare le riprese in immobili storicamente appartenuti alla nobiltà giovinazzese.

Il cultore di storia locale, oggi in pensione da archivista comunale, si impegna a titolo gratuito nella cura dell'archivio diocesano della Cattedrale di Giovinazzo, sua parrocchia dalla nascita, e lo fa dal 1979. Le pergamene che lui ha mostrato nel servizio tv sono frutto del suo intervento di cura che oggi prosegue con l'intento di tutelare e rendere fruibili a docenti e a laureandi un patrimonio storico e culturale molto importante; si tratta di circa duemila pergamene del 1200 che sono state anche oggetto di studio e di tesi di laurea.

L'aver ricordato con lui questo servizio della tv nazionale è anche un messaggio di speranza utile a riflettere sul tanto che c'è da fare per il recupero definitivo del centro storico e di piazza Vittorio Emanuele II.

È una riflessione che vogliamo porgere a tutti i lettori ed agli amministratori, ricordando una pagina di storia locale molto bella, ringraziando Michele Bonserio, custode di cultura locale come pochi.
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