Il cinema muto a teatro

Il cinema muto a teatro. Non è un ossimoro, ma la sintesi della bella lettura scenica operata dai "Senza Piume", ieri mattina, nella sala-teatro del convento dei Frati Cappuccini.

Il "Don Chisciotte" di Miguel de Cervantes è stato reinterpretato per una pièce, scritta dopo un lungo lavoro con pazienti psichiatrici, rientrante nel progetto "Diversi Fratelli", in collaborazione con la Rete Scolastica giovinazzese e con l'Assessorato comunale alla Pubblica Istruzione. I "Senza Piume" hanno intrattenuto, in due diversi momenti, scolaresche di ogni ordine e grado, raccontando che la presunta follia, qualche volta può essere solo una maniera diversa di vedere il mondo e di sognare. In scena un teatro muto, accompagnato da accorgimenti scenici che hanno permesso al giovane pubblico di poter leggere, e non ascoltare, le frasi dei protagonisti. Gli anni '20 sono piombati sul palcoscenico, con figure grottesche e divertenti che hanno saputo parlare coi gesti e col corpo al cuore degli alunni.

Inclusione vuol dire comprensione ed accettazione delle diversità altrui ed i "Senza Piume" hanno richiamato l'attenzione su questo concetto essenziale per una reale convivenza civile, troppo spesso disatteso. A loro il merito di operare con grande entusiasmo e professionalità sul nostro territorio, riuscendo a far sintesi tra didattica, musica e teatro in un mix nient'affatto scontato.