Tutte le verità di Michele Delle Fontane

Intervista esclusiva al Segretario cittadino del Partito Democratico

mercoledì 22 febbraio 2017 11.14
A cura di Gianluca Battista
Continuano le nostre interviste ai protagonisti della vita politica giovinazzese. Questa volta è toccato a Michele Delle Fontane, Segretario del Partito Democratico, raccontarci le sue verità, la sua visione delle cose, chiarendo passaggi importanti sull'attività del suo partito e sulle prospettive che si intravedono all'orizzonte, al netto dei tanti, forse troppi "si dice" legati alla prossima tornata elettorale. Ecco cosa ci ha raccontato.
Nella prossima intervista daremo voce e spazio a Pietro Sifo, leader di Progettiamo il Domani per Giovinazzo.


Segretario, da tempo gli elettori del Partito Democratico, il più votato alle scorse amministrative, attendono un candidato Sindaco. Si sono fatti tanti nomi, ma non c'è ancora l'ufficialità di nulla. A che punto siamo? Quali sono le difficoltà che state incontrando? Avete mai pensato alle primarie?

Questa non è un'anomalia. A Terlizzi la candidatura di Michelangelo De Chirico è stata annunciata pochi giorni fa. A Molfetta la discussione è in corso. A Bitonto ci saranno delle primarie il 3 marzo prossimo.
A Giovinazzo ci sono state alcune fughe in avanti, da parte di chi, come il sindaco Depalma, sa di avere il terreno fragile sotto i piedi e quindi è partito con la sua solita campagna aggressiva. Del resto Depalma non è nuovo a questo genere di cose: prima di essere eletto, ha fatto 10 anni di campagna elettorale camuffata da presidente della festa patronale e da presidente di una pseudo associazione benefica, spacciando per beneficienza la sua attività artigianale retribuita. Ha continuato a fare campagna elettorale nei 5 anni in cui avrebbe dovuto amministrare, perché non ha fatto niente se non sperperare il patrimonio amministrativo che gli aveva lasciato la precedente amministrazione, aumentare tasse e balzelli, far precipitare la vita culturale.
Noi cerchiamo di costruire una squadra che abbia in sé le competenze necessarie a fare bene. Trovare il candidato per una squadra di questo genere significa cercare un profilo alto. Profili alti ce ne sono molti, ma sono spaventati dall'esperienza amministrativa perché sanno di candidarsi a risanare l'inferno creato da Depalma. Per questo ci è voluto il tempo necessario a individuare, condividere e far crescere una candidatura seria. Ora siamo in dirittura d'arrivo.

Chi la conosce da vicino ci riferisce della sua voglia di riformare il partito, pur non mettendo da parte uomini e donne che sono stati protagonisti della scena cittadina in passato. Si riconosce in questa definizione?

Ho cercato di costruire l'equilibrio necessario tra l'esperienza e le competenze del passato e l'entusiasmo necessario a costruire il futuro, nella consapevolezza che nessuna di queste qualità dipende esclusivamente dall'anagrafe. L'Amministrazione richiede uno sforzo collettivo eccezionale. Non si possono sprecare risorse.

Quali sono i rapporti con Area Popolare di Antonio Galizia? Sarete insieme in coalizione?

Siamo uniti da un lungo percorso di opposizione comune e abbiamo definito una vasta piattaforma programmatica condivisa. Per amministrare una città come Giovinazzo, questo è più che sufficiente. Il gruppo di Galizia, inoltre, è fatto da persone perbene, a differenza dei farisei da cui è stata occupata l'Amministrazione negli ultimi 5 anni, moralisti in casa d'altri, animati da una concezione spartitoria della politica: lo dico pensando alle schifezze che vediamo negli appalti e nelle assunzioni, già alla vigilia della campagna elettorale.

In tanti, a sinistra, speravano in un accordo elettorale tra PD e la formazione che sostiene Daniele de Gennaro. Sappiamo che vi siete parlati, ma perché non è sbocciata l'intesa?

C'è stata una pregiudiziale da parte del gruppo di Sinistra Italiana e PrimaVera Alternativa. Peraltro, una pregiudiziale che tende a rinnovarsi ad ogni scadenza elettorale.
Noi crediamo che saremmo amministratori migliori di loro. Ma siamo certi anche che de Gennaro sarebbe un sindaco migliore di Depalma. Comunque noi siamo qui: la nostra porta è sempre aperta per chi vuol discutere di programmi nell'interesse della città. Siamo però restii a sentire lezioni di etica o di politica o di amministrazione da docenti autoabilitati.

Lei è tra i più fermi oppositori dell'Amministrazione comunale guidata da Tommaso Depalma e non potrebbe essere diversamente. Ci dice ciò che più l'ha infastidita in questi anni dell'azione della maggioranza?

Quello che più mi ha infastidito è stato il basso, bassissimo livello del confronto politico. Hanno organizzato una squadra di mazzieri del web e se uno decide di discutere una scelta dell'amministrazione deve essere pronto a sostenere una valanga di insulti. Anche la campagna elettorale è partita nello stesso modo.

Se il Partito Democratico vincesse le elezioni, su quali aspetti dell'attività amministrativa vi attivereste sin da subito nel primo anno di mandato?

Avrei bisogno di qualche decina di pagine. Bisogna riprendere in mano e aggiornare al più presto gli strumenti di programmazione territoriale: l'urbanistica, i servizi sociali, le attività commerciali, la programmazione turistica e culturale sono campi incoltivati da 5 anni. Occorre riportare Giovinazzo a competere nell'Area vasta. Il sindaco deve rappresentare i cittadini, non fare il procacciatore di contratti per le aziende sue e dei suoi amici (è la traduzione italiana di quello che Depalma sostiene di essere, un general contractor).

I suoi avversari politici sostengono che lei sia un uomo di Antonio Berardi, per anni grande regista del PD locale. Cosa sente di rispondere loro?

Questo è un luogo comune della propaganda contro di noi da almeno 20 anni. Pure quando fu eletto Antonello Natalicchio si diceva che era un uomo di Berardi.
Comunque io sono Michele Delle Fontane: prendo ordini solo dai miei superiori e solo nel contesto strettamente professionale. Per il resto sono portatore sano di valori e di idee. Sono totalmente d'accordo con Berardi sui temi amministrativi, così come lo sono con Mortellaro, Galizia, D'Amato, Mastandrea, Natalicchio, Camporeale, Cortese ecc. Se poi si vuole uno scoop, si sappia che molti contestano lo stile della mia segreteria e su questo tema con Tonino Berardi sono spesso volate parole grosse. Ma io so che mi stima, tanto quanto io stimo lui.

Le facciamo una domanda divenuta di rito: c'è una persona che sottrarrebbe volentieri alle coalizioni avverse, che stima e porterebbe nei suoi ranghi?

Dal carrozzone di Depalma, nei mesi scorsi, si sono avvicinati in molti attraverso emissari: per esempio Bonvino, Arbore e il suo amico (seminascosto) Del Vecchio. Se ora sono di nuovo in affari con il sindaco è perché li ho "cacciati" io.
Nella coalizione di de Gennaro ci sono molte persone di valore, ma alcune di loro si raccontano una storia di Giovinazzo manichea che esiste solo nelle loro teste e che le porta ad applaudire in piazza il compianto prof. Angelo Depalma, che è stato nostro capogruppo e nostro Presidente del Consiglio comunale, e a ritenere che invece, per esempio, Gino Annese non possa essere un valido interlocutore e alleato. Sembrerebbe che nella testa di costoro noi siamo buoni solo dopo aver abbandonato il campo.

Appare evidente che per il principale partito giovinazzese l'obiettivo sia vincere le elezioni. Cosa, invece, da Segretario, considererebbe un flop?

Sono soddisfatto del lavoro che ho fatto finora. Ho ricostruito un campo a partire da condizioni difficilissime. Può essere che ciò che ho fatto non incontri il consenso degli elettori, ma io ho difeso i miei valori e le mie idee, ho costruito una piattaforma programmatica intorno a questo, ho imbastito una rete di alleanze. Date le condizioni di partenza, non credo mi si potesse chiedere di più.