IMU, l'Amministrazione ottempera alle prescrizioni del Ministero dell'Economia

La modifica delle tariffe è riferita agli immobili a canone concordato

giovedì 25 agosto 2016 0.16
A cura di Gianluca Battista
Il Partito Democratico ed il Comitato "Per la Salute Pubblica" avevano messo in evidenza, negli scorsi mesi, l'erroneo calcalo dell'Imposta Municipale Propria (IMU) relativa ad immobili a canone concordato. Il calcolo sarebbe stato frutto di errori da parte dell'Amministrazione comunale, che era stata invitata dal Dipartimento delle Finanze del Ministero dell'Economia e delle Finanze ad ottemperare agli obblighi di legge che prevedono massima pubblicità in questi casi.

Così, nella giornata di ieri, è giunta una nota dell'Amministrazione comunale con cui si comunica che «Lo scorso 18 agosto, il sindaco di Giovinazzo, Tommaso Depalma, ha diffuso l'informativa , come da allegato, su IMU, sospensione degli aumenti dei tributi locali e sugli immobili locati a canone concordato. Si ribadisce che l'informativa - scrivo da Palazzo di Città - è già stata pubblicata ed è consultabile sul sito ufficiale del Comune di Giovinazzo, www.comune.giovinazzo.ba.it, affissa su manifesti presenti in città e presso l'agenzia di riscossione dei tributi Abaco SpA e inviata ai CAF e agli studi commerciali di Giovinazzo».

In questo modo il Comune è andato a colmare una lacuna, pubblicizzando il ricalcolo delle tariffe, così come auspicato anche dai partiti di opposizione. Nella nota pervenuta da Roma, era sancito anche che la «corretta determinazione dell'imposta, per l'anno 2016, deve avvenire tenendo conto non solo dell'aliquota agevolata deliberata dal Comune, pari allo 0,66%, ma anche della riduzione del 25% disposta dal comma 53 della legge n. 208 del 2015». In sostanza, chiariscono dal Ministero, «i soggetti passivi che, per gli immobili locati a canone concordato di cui alla legge 9 dicembre 1998, n. 431, hanno effettuato il versamento dell'imposta dovuta al Comune per l'anno in corso in un'unica soluzione, applicando l'aliquota dello 0,72 per cento, possono presentare istanza di rimborso per la quota versata in eccedenza».

Ultima ipotesi quella di coloro i quali hanno «effettuato il versamento in acconto dell'imposta dovuta, utilizzando l'aliquota dello 0,72 per cento». Questi cittadini «eseguiranno il versamento a saldo applicando l'aliquota dello 0,66%, ridotta del 25%, con detrazione della quota eccedente versata in acconto».