Ars Vincit Omnia
Un'educazione ad... arte
Scuole e istituzioni giovinazzesi promuovono l’arte per i bambini
martedì 26 aprile 2016
14.56
Nell'ultimo appuntamento si è parlato dei servizi educativi che i musei forniscono a bambini e ragazzi di tutte le età, dai laboratori alle visite guidate "speciali".
È ora di parlare di un altro step importante della didattica: l'educazione all'arte esterna ai musei. Vale a dire le attività promosse da scuole e le istituzioni per far conoscere l'arte ai più piccoli. Ovviamente non si parlerà mai di lezioni vere e proprie di storia dell'arte, archeologia o architettura. È necessario considerare nuovamente il fattore età. E' improbabile che ad un bambino piccolo interessi quando e dove sia nato Giotto, o chi siano i caravaggeschi.
È del tutto fuori questione. Imparare la storia dell'arte non è cosa facile, e di certo un bambino non si imbarcherebbe volutamente e volentieri in una tale impresa.
Il lavoro da fare con i ragazzi è in pratica "un'introduzione all'arte", inculcata tramite ciò che loro amano fare alla loro età: giocare.
Il gioco infatti è un aspetto fondamentale nella didattica per i bambini. E' un mezzo col quale viene inviato il messaggio: apprezza l'arte e ciò che ti circonda.
Mi riferisco in particolare ai bambini delle scuole elementari. Questo perché generalmente già dalle medie viene introdotta la storia dell'arte e le attività "creative" si riducono. Durante i 5 anni di scuola elementare non è prevista alcuna materia storico artistica e si cerca di trovare un modo per avvicinare gli scolari a questo mondo attraverso particolari iniziative.
Tra gli svariati esempi a livello italiano, preferisco concentrarmi sulla realtà giovinazzese, citando due esempi, uno per quanto riguarda le attività a scuola e uno per le istituzioni esterne ad essa.
Per quanto riguarda il sistema scolastico, ho preso in considerazione la Scuola Primaria e per l'Infanzia "San Giovanni Bosco". Chiacchierando con la maestra Paola Ditillo, collaboratrice del preside e referente per le visite guidate della scuola, ho scoperto che numerosi sono i mezzi didattici proposti ai bambini. Le attività in classe consistono nell'analisi di quadri presenti nei libri o nei testi. Vere e proprie letture stilistiche, ovviamente in dimensione "bambino".
Ma l'iniziativa più stimolante è stata sicuramente "Natale in Arte e in Solidarietà" svoltasi nel 2014. Grazie ad essa i bambini hanno dato sfogo alle loro doti artistiche riproducendo alcuni dipinti famosi. Dopo aver scelto e analizzato un dipinto e una breve biografia dell'artista, sia gli insegnanti che gli alunni hanno eseguito la propria riproduzione. Il giorno di Natale tutti i disegni delle sezioni sono stati esposti e ogni bambino ha potuto portare a casa la propria opera. Tra i dipinti scelti: l'Annunciazione di Leonardo da Vinci, l'Albero della Vita di Klimt, la Madonna dell'Umiltà di Gentile da Fabriano.
Il risultato di questa esperienza è stato un interesse dei bambini sempre costante, positivo e propositivo; segno dell'ottima riuscita del programma.
Di non poco conto è l'approccio all'insegnamento dell'arte. Secondo Paola la cosa più importante è "far scaturire in loro la curiosità". L'altro punto focale è quello di lasciar liberi i bambini di creare qualsiasi cosa a loro piacimento. Decisamente non si può frenare la creatività.
Al di fuori delle scuole, è giusto parlare di una realtà davvero cara ai giovinazzesi: la Pro Loco. Associazione dedita alla valorizzazione del territorio, da 3 anni organizza il "Corso per piccole guide", destinato a ragazzi dagli 8 ai 14 anni circa.
Lo staff mi ha parlato delle attività svolte durante il corso estivo: si parte da incontri teorici nei quali viene spiegata dalle guide la storia di Giovinazzo, si visitano il Dolmen e i palazzi privati. La parte finale consiste in una caccia al tesoro a tema storico-artistico e da una visita guidata fatta dai bambini. Alla fine del corso viene rilasciato un attestato di partecipazione più un piccolo ricordo.
E anche in questo caso, come è giusto che sia, l'approccio è sereno, organizzando tutto come se fosse un gioco, semplificando i concetti e attirando l'attenzione attraverso il racconto di simpatici aneddoti. Il segreto è far divertire i ragazzi. Il loro interesse infatti cresce col tempo. Se si ripresentano al corso l'anno successivo vuol dire che il sistema funziona.
E qui ripetiamo la parola chiave per eccellenza nel dizionario della didattica dell'arte: divertimento.
Perciò: gioco, curiosità, creatività, divertimento. Mai tralasciare questi concetti se stiamo parlando dei piccoli. Se si vuol dare una spinta ai bambini che li porti ad apprezzare l'arte (come lo sport e tutte le altre attività), servirà sempre un pizzico di quello, un pizzico di quell'altro. Ovvio, non necessariamente può nascerne una passione, ma è pur sempre un modo per iniziare ad imparare, sempre restando bambini.
Gli esempi giovinazzesi servono a far capire come una piccola città come la nostra possa disporre di grandi risorse per soddisfare le più svariate esigenze. Son già stati fatti molti passi, e sono certa che si può fare ancora molto altro.
Steve Jobs diceva ai giovani «Siate affamati, siate folli». Tramutando l'espressione in versione bambini si potrebbe dire «Siate curiosi, siate creativi». E divertitevi.
È ora di parlare di un altro step importante della didattica: l'educazione all'arte esterna ai musei. Vale a dire le attività promosse da scuole e le istituzioni per far conoscere l'arte ai più piccoli. Ovviamente non si parlerà mai di lezioni vere e proprie di storia dell'arte, archeologia o architettura. È necessario considerare nuovamente il fattore età. E' improbabile che ad un bambino piccolo interessi quando e dove sia nato Giotto, o chi siano i caravaggeschi.
È del tutto fuori questione. Imparare la storia dell'arte non è cosa facile, e di certo un bambino non si imbarcherebbe volutamente e volentieri in una tale impresa.
Il lavoro da fare con i ragazzi è in pratica "un'introduzione all'arte", inculcata tramite ciò che loro amano fare alla loro età: giocare.
Il gioco infatti è un aspetto fondamentale nella didattica per i bambini. E' un mezzo col quale viene inviato il messaggio: apprezza l'arte e ciò che ti circonda.
Mi riferisco in particolare ai bambini delle scuole elementari. Questo perché generalmente già dalle medie viene introdotta la storia dell'arte e le attività "creative" si riducono. Durante i 5 anni di scuola elementare non è prevista alcuna materia storico artistica e si cerca di trovare un modo per avvicinare gli scolari a questo mondo attraverso particolari iniziative.
Tra gli svariati esempi a livello italiano, preferisco concentrarmi sulla realtà giovinazzese, citando due esempi, uno per quanto riguarda le attività a scuola e uno per le istituzioni esterne ad essa.
Per quanto riguarda il sistema scolastico, ho preso in considerazione la Scuola Primaria e per l'Infanzia "San Giovanni Bosco". Chiacchierando con la maestra Paola Ditillo, collaboratrice del preside e referente per le visite guidate della scuola, ho scoperto che numerosi sono i mezzi didattici proposti ai bambini. Le attività in classe consistono nell'analisi di quadri presenti nei libri o nei testi. Vere e proprie letture stilistiche, ovviamente in dimensione "bambino".
Ma l'iniziativa più stimolante è stata sicuramente "Natale in Arte e in Solidarietà" svoltasi nel 2014. Grazie ad essa i bambini hanno dato sfogo alle loro doti artistiche riproducendo alcuni dipinti famosi. Dopo aver scelto e analizzato un dipinto e una breve biografia dell'artista, sia gli insegnanti che gli alunni hanno eseguito la propria riproduzione. Il giorno di Natale tutti i disegni delle sezioni sono stati esposti e ogni bambino ha potuto portare a casa la propria opera. Tra i dipinti scelti: l'Annunciazione di Leonardo da Vinci, l'Albero della Vita di Klimt, la Madonna dell'Umiltà di Gentile da Fabriano.
Il risultato di questa esperienza è stato un interesse dei bambini sempre costante, positivo e propositivo; segno dell'ottima riuscita del programma.
Di non poco conto è l'approccio all'insegnamento dell'arte. Secondo Paola la cosa più importante è "far scaturire in loro la curiosità". L'altro punto focale è quello di lasciar liberi i bambini di creare qualsiasi cosa a loro piacimento. Decisamente non si può frenare la creatività.
Al di fuori delle scuole, è giusto parlare di una realtà davvero cara ai giovinazzesi: la Pro Loco. Associazione dedita alla valorizzazione del territorio, da 3 anni organizza il "Corso per piccole guide", destinato a ragazzi dagli 8 ai 14 anni circa.
Lo staff mi ha parlato delle attività svolte durante il corso estivo: si parte da incontri teorici nei quali viene spiegata dalle guide la storia di Giovinazzo, si visitano il Dolmen e i palazzi privati. La parte finale consiste in una caccia al tesoro a tema storico-artistico e da una visita guidata fatta dai bambini. Alla fine del corso viene rilasciato un attestato di partecipazione più un piccolo ricordo.
E anche in questo caso, come è giusto che sia, l'approccio è sereno, organizzando tutto come se fosse un gioco, semplificando i concetti e attirando l'attenzione attraverso il racconto di simpatici aneddoti. Il segreto è far divertire i ragazzi. Il loro interesse infatti cresce col tempo. Se si ripresentano al corso l'anno successivo vuol dire che il sistema funziona.
E qui ripetiamo la parola chiave per eccellenza nel dizionario della didattica dell'arte: divertimento.
Perciò: gioco, curiosità, creatività, divertimento. Mai tralasciare questi concetti se stiamo parlando dei piccoli. Se si vuol dare una spinta ai bambini che li porti ad apprezzare l'arte (come lo sport e tutte le altre attività), servirà sempre un pizzico di quello, un pizzico di quell'altro. Ovvio, non necessariamente può nascerne una passione, ma è pur sempre un modo per iniziare ad imparare, sempre restando bambini.
Gli esempi giovinazzesi servono a far capire come una piccola città come la nostra possa disporre di grandi risorse per soddisfare le più svariate esigenze. Son già stati fatti molti passi, e sono certa che si può fare ancora molto altro.
Steve Jobs diceva ai giovani «Siate affamati, siate folli». Tramutando l'espressione in versione bambini si potrebbe dire «Siate curiosi, siate creativi». E divertitevi.