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Fondi Scuola "Marconi". L'assessore Depalo risponde alle opposizioni

Una nota alla vigilia del Consiglio comunale in cui ci sarà il confronto pubblico sul tema

Di seguito una lunga nota dell'assessore Gaetano Depalo sulla interrogazione che le opposizioni hanno presentato sul tema dei fondi inutilizzati per la scuola "Marconi".

«Su temi così seri non sarebbe corretto banalizzare e lungi da me la volontà di farlo.
Fatta questa puntualizzazione quando, però, viene riportato un elenco così corposo di inesattezze, se messe in correlazione con le regole ed i tempi di una gara ad evenienza pubblica, ovviamente non si possono sottacere elementi sostanziali ed oggettivi.
Analizziamo i singoli aspetti richiamati:
1943 giorni dall'approvazione della Giunta Comunale Delibera n. 166/2017.
Sulla delibera n. 166/2017, ebbene tale atto altro non è che l'approvazione del progetto esecutivo che, nel caso di specie, ha rappresentato l'elemento cardine che ha determinato, per l'amministrazione, solo la possibilità di partecipare al Bando Regionale che ha poi portato all'ottenimento del finanziamento di ben 2.455.654,00 a favore della Scuola Media Marconi.
A tal proposito, solo per dovere di verità, giova ricordare, ed è utile rimarcarlo, che la determina n. 166/2017, che è l'atto che ha prodotto tale risultato, concretizzatosi poi con la Determina Regionale n. 267 del 16/12/2019 data di ufficializzazione della graduatoria finale, fu definita da P.V.A. e da due notissimi attori cittadini del tempo come illegittima ed illegale.

In sintesi l'amministrazione comunale, mutuando il pensiero di allora, per P.V.A. non avrebbe dovuto e potuto nemmeno partecipare a quel bando.
Fatta questa iniziale precisazione, sino alla indicata determina della Regione Puglia n. 267 del 16/12/2019 che ha sancito, si ribadisce, la graduatoria finale e quindi l'effettiva e formale assegnazione delle risorse a favore della nostra città, l'ente comunale non avrebbe potuto attivare nessuna procedura connessa con la gara addivenire.

Inoltre negli scritti degli interroganti, si rileva anche la data della stipula della convezione tra la Città di Giovinazzo e Regione Puglia, che rappresenta, sostanzialmente, il contratto che definisce obblighi tra le parti.
Tale accordo veniva sottoscritto, su indicazione della Regione, a febbraio 2020, un mese prima del lockdown totale dell'11 marzo 2020. ( D.P.C.M. del 9 marzo 2020 dispone restrizioni per l'intero Paese.). Ovviamente anche in questo caso per P.V.A., quale era la priorità? chiaramente portare avanti la gara della Scuola Marconi, piuttosto che proteggere la popolazione dal contagio.

Niente di sorprendente se parliamo di chi durante il periodo pandemico, pensava solo ad attaccare coloro che tra gli amministratori distribuivano mascherine, allora introvabili, nei mercati cittadini per limitare il propagarsi del virus oppure a come costituire commissioni di controllo sulla distribuzione degli aiuti statali visti, dalle cassandre cittadine, come forma di scambio elettorale piuttosto che come atto dovuto nel confronti di famiglie in difficoltà nel fronteggiare un dramma mondiale come la pandemia.

In quel tempo vi era ben altro a cui pensare ma, nonostante tutto, le attività propedeutiche, con l'istituzione della commissione fatta da membri esterni, per garantire massima imparzialità di valutazione e gli atti preliminari (bando) sono stati portati avanti ed ecco che a novembre (Determina a contrarre n. 188 del 17.11.2020), viene lanciata la gara che ha poi visto la partecipazione di ben 27 imprese.

La commissione esterna, pur tra mille difficoltà gestionali sempre a causa delle limitazioni persistenti, è riuscita a sancire la chiusura della procedura con la Determina di aggiudicazione n. 123 del 04/10/2022, a cui ha fatto seguito la comunicazione ai soggetti interessati dagli esiti della stessa del 25/10/2022 prot. 22194.

Sin qui le date richiamate dagli interroganti ma tra quelle, però, non menzionate dagli stessi, oppure volutamente omesse ma assolutamente rilevanti, vi è quella del 29/11/2022 Delibera di Giunta 228, che ha affidato l'incarico legale per resistere all'opposizione avanzata dalla seconda classificata che, entro trenta giorni dalla comunicazione dell'aggiudicazione del 25/10/2022 prot. 22194, ha proposto ricorso al TAR.

L'ente si è dovuto inevitabilmente costituire a garanzia del proprio operato ed il Tribunale Amministrativo Regionale si dovrebbe esprimere sulla vicenda presumibilmente entro marzo 2023. Tutto quanto in ultimo rappresentato era facilmente rilevabile attingendo dall'albo pretorio comunale (Delibera di Giunta 228 del 29/11/2022), ma ovviamente questo dato non è stato riportato dai consiglieri di opposizione proponenti.
Solo dopo questa pronuncia l'ente avrà gli elementi di relativa garanzia, nemmeno definitiva, ma comunque una sentenza che condurrà alla consegna e l'avvio formale del cantiere. Non si poteva avviare un cantiere, con un ricorso pendente e con un' udienza fissata all'8 marzo 2023, rischiando di fatto una eventuale azione di risarcimento del danno.

Altro aspetto sostanziale che si rileva:
I lavori, è bene ribadirlo, come indicato dalla convenzione, hanno una durata prevista ma comunque presuntiva da cronoprogramma di 360 naturali e consecutivi, dato che non è immutabile sia in diminuzione che in aumento, come previsto dal codice degli appalti (sospensione-varianti- etc.). I giorni indicati in convenzione decorrono dall'avvio del cantiere non ancora partito a causa di quanto rappresentato, ma vista la durata dei lavori (360 giorni), avrebbero comunque ed inevitabilmente impattato, sovrapponendosi, coi i tempi dell'anno scolastico che, come sempre, parte a settembre e si chiude a giugno.

Ciò per stigmatizzare un altro aspetto sostanziale e cioè non si può realizzare un'opera pubblica senza un oggettivo e naturale disservizio. Questo è nella logica delle cose.
L'indicata data del 31 dicembre 2023, comunque ancora lontana, non è da ritenersi perentoria ma potrà essere rideterminata proprio alla luce delle vicissitudini giuridiche sin qui indicate, a cui si aggiungono pesantemente, come già detto, le drammatiche dinamiche determinate dal COVID ( D.P.C.M. del 9 marzo 2020 dispone restrizioni per l'intero Paese, che diventa un'unica zona rossa.), imprevedibili e quindi oggettive, cause di forza maggiore, che in questi terribili anni hanno bloccato, limitato e rallentato gli uffici comunali e non nonché le commissioni, le imprese etc. coinvolte nella progressione delle molteplici attività connesse con l'avvio di tutte le opere, non solo della Scuola Marconi, ragion per cui non vi è alcun motivo di pensare che il finanziamento andrà restituito.

In sintesi, l'opera partirà il prima possibile e vedrà la sua conclusione nel più breve tempo utile, anche prima dei 360 giorni naturali e consecutivi, se le dinamiche di cantiere lo consentiranno, anche se parliamo, bene rimarcarlo, di un'opera importante e complessa, ma che fortunatamente coinvolge più le parti esterne dell'edificio, come facciate, infissi etc.
I nostri studenti, avendo come faro l'aspetto della sicurezza e la salubrità degli ambienti, che anche in questo caso vengono determinati dai tecnici coscienziosi e responsabili che operano nell'interesse dell'ente e sono preposti a questo, continueranno ad utilizzare la struttura scolastica, compatibilmente con gli ineludibili aspetti enunciati. (sicurezza e salubrità degli ambienti).

Nessuna opera pubblica, temporalmente lunga o breve che sia, nessuna lavorazione edile che comporta mesi o anni per la sua conclusione, sia essa una scuola, una strada, un palazzetto, un ponte o un campo sportivo, solo per citare alcuni esempi, può essere realizzata senza portare con se un fisiologico disservizio.
La giusta lettura è che un sacrificio oggi porta ad una risorsa domani».

Gaetano Depalo
  • Scuola Marconi
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