Il ballerino Giuseppe Depalo
Il ballerino Giuseppe Depalo
Eventi e cultura

Crisi del mondo dello spettacolo: Giuseppe Depalo ne parla a GiovinazzoViva

La nostra chiacchierata con il talentuoso ballerino

Per i lavoratori dello spettacolo questo periodo diventa sempre più complesso e difficile, senza alcuna ripresa delle attività in presenza in teatro. Le manifestazioni di protesta che si stanno svolgendo nelle piazze di varie città italiane stanno puntando l'attenzione sulla totale mancanza di ossigeno per il settore dello spettacolo, decretando quasi "un funerale" di un intero comparto. Le problematiche connesse alla diffusione del virus rendono ancor più irrisolvibile la situazione, già complessa sotto tutti gli aspetti della vita, e ancor più le attività di cultura dal vivo sui palchi e nei teatri. Ma ci chiediamo se è possibile che non si trovi una via d'uscita, che non si trovino soluzioni di sorta con normativa adeguata per far sì che i teatri riaprano e che le attività dal vivo possano riprendere vita. Non si deve altresì tralasciare un punto importante, cioè che la cultura crea un indotto rilevante per l'economia di un Paese. Noi abbiamo pensato di tenere vivo il contatto con i lavoratori dello spettacolo, cercando di intercettare cosa pensano di questo momento e su come lo stanno vivendo, e quindi abbiamo sentito il ballerino di danza classica Giuseppe Depalo, residente a Roma, giovinazzese d'origine e cittadino del mondo, vero e proprio orgoglio della nostra città.

Che significato sta assumendo per te questo prolungato stop?
Come ben sappiamo il campo artistico è stato tra i settori più colpiti in questo periodo di pandemia, iniziato ormai un anno fa. Le vite di molti sono cambiate drasticamente e profondamente. Il mio ultimo spettacolo in teatro risale al 4 marzo del 2020. Per un ballerino, ancor più che per un cantante, musicista e per un attore è veramente difficile potersi allenare stando a casa perché la danza è una disciplina che richiede spazi ben precisi e non solo. Nel mio piccolo, nonostante tutte le difficoltà che questo momento storico ci sta mettendo dinanzi, cerco di mantenere l'umore il più alto possibile e far si che il fuoco sacro, questa passione per la danza che c'è dentro di me, non si spenga o non diventi meno forte, anche se mi rendo conto che la vita non è solo fatta del proprio lavoro e della propria passione e che quindi vivere in quattro mura o in città tra virgolette "fantasma" (Roma è pressoché deserta…) non possa essere d'aiuto e piacevole per nessuno. Non mancano anche i momenti di riflessione sul proprio carattere, sulla propria personalità, momenti che spero veramente poi di non buttare al vento una volta che si ritornerà alla vita normale quindi ad avere a che fare con tante persone.

Con il ritorno ad una vita "normale", quale sogno nel cassetto vorresti inseguire?
Il mio sogno al momento è che si possa ritornare alla normalità il prima possibile, ovviamente non solo dal punto di vista lavorativo nei vari settori, ma anche e soprattutto a livello di salute, che questo vaccino funzioni e che la maggior parte della popolazione possa essere vaccinata in modo che si possa iniziare a parlare di rinascita, ecco, di ripresa. Questo è il mio sogno al momento, sono molto onesto in questo.

Di cosa ti stai occupando? Contatti con i teatri, progetti in cantiere, hobbies ai quali ti stai dedicando...
Con il miglioramento della situazione, in estate, di sicuro, sarò impegnato in un nuovo spettacolo di danza, una produzione del teatro dell' Opera di Roma in uno spazio all'aperto, in una delle location storiche di Roma come le Terme di Caracalla o il Circo Massimo. In questo momento è tutto un "work in progress"! Ve ne parlerò con piacere appena sarà definito.
Intanto, io mi tengo in allenamento per quel che posso, stando da casa; ho un piccolo gruppo di allievi, tra virgolette, formato da colleghi e amici ai quali do lezione. Ecco, ritornando alla domanda precedente, ad un mio sogno, un domani sarebbe poter insegnare danza a livello professionale in una grande scuola; faccio un po' di tirocinio, praticantato, diciamo così, stando a casa durante questo tempo libero.
A cosa mi sto dedicando? Sto guardando molti film, con internet abbiamo un portale di offerte e possibilità incredibili; mi piace colorare libri con disegni, sto leggendo un libro scritto da Roberta Albano dal titolo "Fracci & Nureyev" molto interessante, soprattutto per come descrive alcuni aspetti della vita di Rudolf Nureyev artistica e non.


CHI È GIUSEPPE DEPALO
Giuseppe Depalo, classe 1990, nel maggio 2009 si è diplomato presso la Scuola di Ballo del Teatro alla Scala di Milano, dove ha studiato principalmente con i maestri Leonid Nikonov e Paolo Podini. Nel luglio 2010 ha vinto il Primo premio all'International Ballet Competition dell' Opera Nazionale Ungherese di Budapest. Dal 2011 lavora con il Corpo di Ballo del Teatro dell'Opera di Roma, dove nel 2015 ne è diventato solista.
Ha ballato diversi ruoli principali e solistici in svariati balletti del repertorio classico, neoclassico e moderno, lavorando con Maestri di fama internazionale.
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