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Scuola

Apprendimento e inclusione scolastica

I bisogni speciali dei ragazzi disagiati

Se gli alunni e gli studenti hanno "bisogni educativi speciali", che fare? Lo spiegheranno le dirigenti scolastiche Carmela Rossiello e Tiziana Santomauro, la docente universitaria Teresa Marcotrigiano. "Le differenze confuse" il titolo del convegno, che sarà moderato da Luigia Alessandrini, e che si svolgerà nell'aula magna della scuola "Don Saverio Bavaro", il 13 novembre alle 17.

I bisogni educativi speciali, "Bes" l'acronimo, riguardano quei ragazzi che presentano deficit di natura cognitiva, disturbi specifici di apprendimento o evolutivi, che vivono uno svantaggio sociale e culturale derivante ad esempio dalla non conoscenza della lingua italiana, perché provenienti da Paesi e culture diverse. Per favorire il loro migliore apprendimento il mondo della scuola da tempo è impegnato nel ricercare metodologie di insegnamento a volte personalizzate. Cercando strumenti di intervento e una organizzazione territoriale per la completa inclusione scolastica, come recita la direttiva ministeriale datata 27 dicembre 2012.

Per un buona scuola, per non escludere nessuno, e r confrontarsi con le disuguaglianze, questi i temi che saranno affrontati nel corso del convegno che è stato organizzato dall'Anffas, in collaborazione con l'Università degli Studi di Bari e patrocinato dal Comune.
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